Il Bundestag, il parlamento tedesco, ha votato per adottare una legge che abolisce la tassa di neutralità sullo stoccaggio del gas per i flussi transfrontalieri. Questa modifica, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, risponde alle critiche avanzate all’interno dell’Unione Europea e mira a semplificare gli scambi energetici tra gli Stati membri.
Una riforma con un obiettivo europeo
Questa tassa, introdotta nel 2022 per coprire i costi dei rifornimenti strategici di gas in Germania, ha generato tensioni all’interno dell’Unione Europea. Ha imposto tariffe aggiuntive sul gas in transito attraverso la Germania, colpendo in particolare i paesi dell’Europa centrale e orientale.
Il governo tedesco ha confermato che la nuova legislazione limiterà l'applicazione di questa tassa ai soli consumatori domestici. Ciò contribuirà a fugare i dubbi giuridici espressi dalla Commissione europea e a facilitare la diversificazione energetica degli Stati membri.
L'Austria tra i principali manifestanti
L’Austria è stato uno dei paesi più apertamente contrari alla tassa, che ha aggiunto più di 60 milioni di euro di costi alle sue importazioni di gas. Il ministro austriaco dell'Energia, Leonore Gewessler, ha sottolineato l'impatto negativo di questa misura sugli sforzi di diversificazione del paese per ridurre la dipendenza dal gas russo.
Gewessler ha menzionato anche la possibilità di un ricorso legale alla Corte di giustizia dell'Unione europea se la Germania non rispetterà i suoi impegni entro un termine ragionevole.
Una risposta alle sfide del mercato
Il ritiro di questa tassa avviene in un contesto di continua volatilità sui mercati energetici europei. Nel mese di dicembre, il prezzo di riferimento del gas sul mercato olandese TTF ha raggiunto i 43,01 euro per MWh, riflettendo la pressione persistente sulle forniture energetiche.
Questo cambiamento di politica mira anche a rafforzare l’integrazione dei mercati europei del gas e a sostenere gli sforzi collettivi per ridurre la dipendenza dalle importazioni dalla Russia.
