Il presidente eletto Donald Trump ha dichiarato martedì che, al suo ritorno alla Casa Bianca, ordinerà alla sua amministrazione di perseguire attivamente la pena di morte federale per crimini gravi. Questo annuncio arriva il giorno dopo che il presidente Joe Biden ha commutato le sentenze di 37 condannati a morte, una decisione definita storica dalle organizzazioni per i diritti umani.
“Non appena entrerò in carica, ordinerò al Dipartimento di Giustizia di perseguire vigorosamente la pena di morte per proteggere le famiglie e i bambini americani da stupratori, assassini e mostri violenti”, ha scritto Donald Trump sulla sua piattaforma Truth Social.
Forte critica alla decisione di Joe Biden
L’ex presidente ha criticato anche il suo successore, definendo la sua decisione “senza precedenti” e “incomprensibile”. “Joe Biden ha appena commutato le condanne a morte di 37 dei peggiori assassini del nostro Paese. Quando ascolterai le azioni commesse da tutti, non crederai che abbia fatto questo”, ha detto. Secondo Donald Trump, questa decisione getta i cari delle vittime in un profondo disagio. “I parenti e gli amici (delle vittime) sono ancora più devastati. Non possono credere a quello che sta succedendo! »
Joe Biden ha firmato lunedì un decreto che riduce le sentenze di 37 condannati a morte dalla giustizia federale, poche settimane prima del trasferimento dei poteri. Secondo le organizzazioni per i diritti umani, questa misura rappresenta “il maggior numero di commutazioni di condanne a morte da parte di un presidente americano nei tempi moderni”. Questi ultimi, mobilitati per convincere Joe Biden, temevano un aumento delle esecuzioni con l’annunciato ritorno di Donald Trump alla presidenza il 20 gennaio.
Verso un’estensione dell’uso della pena di morte?
Donald Trump, durante la sua campagna, aveva già promesso di estendere l’uso della pena di morte a crimini come l’omicidio di cittadini americani da parte di immigrati, o il traffico di droga e di esseri umani. Durante la sua precedente presidenza, ha riattivato le esecuzioni federali dopo 17 anni di sospensione, con 13 condanne eseguite tra luglio 2020 e gennaio 2021. Questa cifra supera il totale cumulativo delle dieci amministrazioni precedenti.
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Dei circa 2.300 prigionieri attualmente nel braccio della morte negli Stati Uniti, solo 40 erano soggetti a una condanna federale. Joe Biden, tuttavia, ha escluso dalla sua misura tre condannati per attentati, tra cui Dzhokhar Tsarnaev, coinvolto nell'attacco alla maratona di Boston nel 2013.
