Il numero di persone in cerca di lavoro in Israele ha raggiunto il livello più basso dall'inizio della guerra con Hamas, scendendo a meno di 165.000 persone a novembre, secondo i dati diffusi dal Servizio nazionale per l'occupazione israeliano. Questo calo dello 0,5% rispetto al mese precedente è ancora più significativo se si prendono in considerazione i fattori stagionali, pari ad un calo reale di circa il 2,5%. Tuttavia, il servizio sottolinea che il numero di iscrizioni ai servizi per l'impiego nel novembre 2024 rimane superiore a quello registrato per lo stesso mese dal 2009, ad eccezione del 2020 (pandemia di coronavirus) e del 2023 (inizio della guerra).
Il mercato del lavoro mostra segnali di ripresa, pur rimanendo colpito dal conflitto. Il cessate il fuoco nel nord del paese, firmato alla fine di novembre, non ha ancora avuto un impatto misurabile sulle statistiche complessive. Tuttavia, i primi effetti sono già visibili in alcune comunità settentrionali, dove il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito più della media nazionale.
Il rapporto tra offerte di lavoro e domande è leggermente migliorato: ora ci sono sei candidati per cinque posti vacanti, il che rappresenta un miglioramento rispetto a ottobre. Questo trend positivo suggerisce una graduale ripresa dell'attività economica, nonostante il contesto bellico che continua a influenzare il mercato del lavoro israeliano.
“Questi dati mostrano che il mercato del lavoro comincia a riprendersi, anche se l'impatto della guerra rimane significativo”, indica il Servizio per l'occupazione, che rileva in particolare il miglioramento della situazione nelle zone colpite dal cessate il fuoco nord del paese.