Nella nostra società attuale non mancano le notizie che ci ricordano ogni giorno che un essere umano può porre fine improvvisamente alla vita di un altro, volontariamente o per sbaglio. Rabbia, gelosia, ambizione… non mancano le ragioni per spiegare l'omicidio, se non per giustificarlo. Le nostre inclinazioni malvagie esistono fin dai tempi del primo assassino menzionato nella Bibbia, Caino, che uccise suo fratello maggiore Abele? Sono apparsi più tardi? Allora qual è il più antico omicidio conosciuto nella nostra storia?
Nel 2015, i paleontologi hanno messo insieme i pezzi del cranio di un giovane adulto di Neanderthal, trovato nel sito di Sima de los Huesos, nel nord della Spagna. La morte di “Cranium-17” risale a circa 430.000 anni fa. Né il suo sesso né la sua età sono stati determinati. Dopo aver utilizzato metodi forensi, i ricercatori hanno dedotto che Cranium-17 è stato colpito due volte alla testa con un oggetto appuntito, forse uno strumento o un'arma, come un bifacciale, un assegai o una spada. Il suo aggressore lo ha affrontato. Si tratta quindi proprio di una morte causata, come quella di Abele ucciso da Caino. La vittima è morta poco dopo a causa delle ferite riportate.
Le prove di lesioni traumatiche abbondano tra i fossili dei nostri antenati primitivi. Ciò che è raro è la conferma di un'uccisione. I segni sul Cranium-17 dimostrano che gli esseri umani si uccidevano già a vicenda quasi mezzo milione di anni fa. Prima della sua scoperta, il primo omicidio umano accertato (…)
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