TPMP. Questo nuovo editorialista potrebbe non essere accettato all’unanimità

TPMP. Questo nuovo editorialista potrebbe non essere accettato all’unanimità
TPMP. Questo nuovo editorialista potrebbe non essere accettato all’unanimità
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Un nuovo editorialista ha fatto il suo debutto su “TPMP”. Thomas Guénolé, politologo, è ampiamente criticato. Una situazione che forse non riuscirà a tollerare a lungo.

Thomas Guénolé è arrivato al TPMP. Chi è e perché lo hai scelto? Alcuni ne parlanoun alibi per giustificare una pluralità di opinioni. In effetti, il nuovo editorialista è un politologo vicino a La Insoumise.

Lo è laureato all’Istituto di Studi Politici di Parigi. Lì ha discusso una tesi nel 2013. Ha poi insegnato a Sciences Po Paris fino al 2017 su razzismo, discriminazione e globalizzazione. È anche ricercatore associato presso l’Istituto di Relazioni Internazionali e Strategiche (IRIS).

È davvero un uomo di sinistra? Ovviamente sì. Sebbene fosse consulente politico di Jean-Louis Borloo (UDI), nel 2017, ha cofondato la scuola di formazione politica del movimento La France insoumise. Lì forma attivisti su temi politici e sociali.

Sappiamo che su TPMP, LFI non è molto popolare, come dimostra l’alterco tra Cyril Hanouna e Louis Boyard. Una scelta curiosa quindi per la mostra destinata a scomparire entro il 2025. Tanto più che i temi di ricerca e le pubblicazioni di Thomas Guénolé sono in totale opposizione ai temi chiave del TPMP.

In I giovani delle periferie mangiano i bambini? et Islamopsicosiil ricercatore decostruisce gli stereotipi sui giovani delle periferie e sui musulmani francesi. Denuncia la stigmatizzazione mediatica e chiede la lotta contro l’islamofobia.

Questo approccio va contro lo spettacolo TPMP, spesso criticato per le sue controversie e il suo trattamento semplicistico di argomenti complessi, a volte rafforzando i cliché che Guénolé cerca di decostruire. MCE ti dice di più!

Una chiara opposizione ideologica tra TPMP e Guénolé

Con orgoglio, il nuovo opinionista è intervenuto sul set spiegando che, per lui il Raduno Nazionale dovrebbe essere vietato In Francia. Jean-Michel Maire, anche lui editorialista dello spettacolo, ribatte: “ non è uno scienziato politico, è un attivista di estrema sinistra, un tempo membro della LFI. Vuole discriminare il più grande partito francese”.

Considerata la chiara contrapposizione ideologica tra quest’uomo e la filosofia dello spettacolo, è legittimo chiedersi perché Thomas Guénolé sia ​​stato scelto come editorialista. Le parole dei colleghi nei suoi confronti sono durissime.

Lo sarebbe “tra i responsabili del declino della Francia” vale a dire il “amici della LFI”. “Non possiamo accettare più persone come te” ripete Danièle Moreau regolarmente come un mantra. Un nuovo capro espiatorio come Gilles Verdez avrebbe potuto essere.

Sui social network dello spettacolo sono stati pubblicati estratti di questi alterchi e dibattiti. Nei commenti, anche i telespettatori reagiscono vigorosamente : “Questo ragazzo è insopportabile”, “è lui quello che dovremmo bandire con le sue idee da wokista”, “è debole e ha paura”, “perché far parlare questo ragazzo, mi arrabbio tutte le sere ascoltandolo, è peggio di Verdez”.

Il politologo accetterà a lungo un simile trattamento? Non è sicuro. Il TPMP è nel mirino dell’ARCOM, soprattutto per la mancanza di pluralismo. Thomas Guénolé interviene per contrastare questo, ma le reazioni sul set smantellano l’iniziativa di pacificazione originariamente prevista.

Tag: Cyril Hanouna – TPMP

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