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Come finanziare 1.000 miliardi di dirham di investimenti pubblici entro il 2030?

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Il paese ha infatti avviato un programma di investimenti senza precedenti. Se parliamo molto della Coppa del Mondo 2030 come catalizzatore, anche altri progetti strutturanti supportano questa dinamica: generalizzazione dell’AMO, progetti infrastrutturali a basse emissioni di carbonio, politica idrica… Tanti progetti che hanno aumentato la spesa per investimenti da una media annua di 217 miliardi di dirham tra il 2020 e il 2023 a 324 miliardi dal 2023.

Secondo Taha Jaidi, amministratore delegato di Attijari Global Research, intervenendo ad un panel sulle prospettive economiche del Regno, organizzato dalla banca Atiijariwafa CIB, sarebbero previsti nel bilancio quasi 1.000 miliardi di dirham (circa 100 miliardi di dollari) di investimenti cumulativi in ​​grandi progetti entro il 2030. Una cifra incredibile. L’esperto ricava questo dato dagli annunci ufficiali e dai colloqui con i dirigenti delle banche quotate, nell’ambito della sua attività di stratega del mercato.

Paradossalmente, questo ritmo frenetico di investimenti non è accompagnato da uno scostamento di bilancio. Al contrario, si prevede che il deficit diminuirà. Taha Jaidi prevede che il deficit ritorni al 4% del Pil nel 2024, quindi al 3,5% nel 2025 (rispetto al 7% subito dopo la crisi Covid). Il principale sostegno a questo sviluppo? Crescita a doppia cifra delle entrate fiscali (+12%), più rapida dell’aumento della spesa (+9% in media). Queste entrate fiscali sono guidate più dall’ampliamento della base (riforme, digitalizzazione, integrazione del settore informale) e dall’aumento del numero dei contribuenti che da un aumento delle aliquote. Per l’analista finanziario questa tendenza rimane sostenibile grazie ad una migliore efficienza della raccolta e al progressivo ampliamento della base.

Oltre alla tassazione, Taha Jaidi insiste sull’importanza di rafforzare i PPP per aumentare la quota degli investimenti privati ​​da 1/3 a 2/3 dell’investimento complessivo. La Carta degli investimenti e l’attrattiva del Paese sono elementi chiave per mobilitare il settore privato e i partner internazionali in questo approccio. L’esperto sottolinea inoltre la resilienza dell’economia marocchina, sostenuta da una crescita più equilibrata (meno dipendente dall’agricoltura), robuste riserve valutarie e una dinamica di investimenti senza precedenti.
Le sfide principali risiedono nella capacità di mantenere le finanze pubbliche sane e di sostenere le imprese affinché possano beneficiare di questa fase di espansione senza compromettere la propria sostenibilità.

Marcatori chiave


Politica monetaria della Banca Al-Maghrib (BAM)

-Inflazione prevista intorno al 2%.

-Attesa di una possibile riduzione del tasso di riferimento nei prossimi due o tre trimestri.

Finanze pubbliche

-Deficit di bilancio in calo: ritorno previsto al 4% del PIL nel 2024, poi al 3,5% nel 2025 (rispetto al 7% post-Covid).

-Supporto principale: crescita a due cifre delle entrate fiscali (circa +12%), guidata da: (1) Ampliando la base imponibile (riforme, digitalizzazione, integrazione del settore informale). (2) Aumentando la base imponibile anziché aumentare le aliquote.

> Sostenibilità possibile grazie ad una migliore efficienza di raccolta e al progressivo ampliamento della base.

Ciclo di investimento “storico”.

  • Livelli record di investimenti pubblici:
    • Tra il 2023 e il 2025, stimati in 325 miliardi di dirham all’anno (rispetto ai 217 miliardi del periodo precedente).
    • In totale, quasi 1.000 miliardi di dirham (circa 100 miliardi di dollari) di investimenti cumulativi su grandi progetti entro il 2030.
  • Finanziamento:
    • Debito pubblico sostenibile (70% del PIL, di cui il 25% in valute estere).
    • Necessità di partenariati pubblico-privato (PPP): passare da 1/3 a 2/3 degli investimenti privati ​​nell’investimento complessivo.
    • La carta degli investimenti e l’attrattiva del Paese sono essenziali per mobilitare il settore privato e i partner internazionali.

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