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“Non sappiamo dove stiamo andando”: la preoccupazione dei provenzali per il rischio di una Francia senza governo

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“Siamo preoccupati perché è il caos. Se non abbiamo un governo, cosa succederà?” Christian sbottò subito, sul mercato di Aubagne, “Come andranno gli affari attuali?” Mercoledì 4 dicembre verranno esaminate in Assemblea le mozioni di censura presentate dai gruppi di sinistra e dal Raggruppamento Nazionale. Potrebbero portare al rovesciamento del governo Barnier, dopo l'avvio del 49.3 per approvare la legge finanziaria sulla Previdenza Sociale. Gli Aubagnai si chiedono cosa succederà dopo. Interrogato, Marc, in pensione, ammette di averlo fatto rinviato un investimento immobiliare. “Noi votiamo per persone responsabili e infatti non sappiamo dove andremo. Ecco perché le persone risparmiano: non sanno davvero dove andremo” lui crede.

Dietro le bancarelle del mercato di Aubagne anche i commercianti non sono tranquilli. “Siamo già in difficoltà, andrà sempre peggio” giudice Christophe, casaro. Egli continua: “Se rompono tutto così non ce la facciamo. Non ci sono soldi, non riusciremo a vendere”.

Rischio di inerzia per gli enti locali

Altra conseguenza, gli enti locali potrebbero decidere di continuare a rinviare gli ordini pubblici, cosa che metterebbe in difficoltà le imprese locali. È il caso di “Les Compagnons de Castellane”, azienda marsigliese con 45 dipendenti, specializzata nel taglio della pietra e nel restauro del patrimonio. “Il nostro fatturato rappresenta l’80% degli appalti pubblici” spiega Renaud Quercia, il suo direttore generale, “Dipendiamo dal buon funzionamento di questi mercati pubblici per mantenere l'occupazione e svilupparla, tutte queste incertezze politiche non sono buoni segnali”.

Da parte dei funzionari eletti ci poniamo molte domande. Il sindaco di La Bouilladisse, José Morales, non è rassicurato dall'idea di un Paese senza governo: “Eravamo molto preoccupati per il progetto di bilancio del governo Barnier. Ma se il governo cade, sappiamo che sarà adottato il bilancio dell'anno scorso. E non è un buon bilancio per le finanze della Francia”. Aggiunge: “Non sarà facile per noi comunità, e soprattutto per le piccole comunità”. José Morales lo ha detto “comprendere la rabbia” perché la situazione attuale “porta discredito all’azione politica”.

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