Mentre lo spostamento dell’età pensionabile legale a 64 anni potrebbe essere messo in discussione dai deputati, il ministro del Lavoro, Astrid Panosyan-Bouvet, ha inviato una lettera alle parti sociali per suggerire loro di “avviare una ripresa del dialogo sulla questione .
Due giorni prima della nicchia parlamentare dei deputati di Francia insoumise, che hanno annunciato di mettere all'ordine del giorno la rimozione della riforma delle pensioni, il governo si è detto, attraverso la ministra del Lavoro, Astrid Panosyan-Bouvet, disponibile a riprendere il dialogo per adeguare la riforma per evitarne l'abrogazione.
E per una buona ragione: adottata dal governo nel 2023 con l’aiuto dell’articolo 49.3 della Costituzione, la riforma delle pensioni, respinta da entrambe le parti dell’opposizione, aveva scatenato il paese con grandi manifestazioni su tutto il territorio. In particolare: l'aumento dell'età legale di partenza da 62 a 64 anni.
Usura professionale, parità di genere e pluripensionati
In una lettera indirizzata alle parti sociali, la ministra del Lavoro, Astrid Panosyan-Bouvet, ha proposto di riaprire “le discussioni sugli adeguamenti giusti” che è possibile “apportare alla riforma delle pensioni del 2023”.
“Si tratta sia di migliorare il funzionamento del nostro sistema pensionistico, di renderlo più equo, sia di preservarne l’equilibrio finanziario”, precisa la lettera, sottolineando che “questo equilibrio finanziario è una dimensione fondamentale, perché garantisce il sostenibilità del nostro sistema.
“Molti elementi sembrano essere soggetti a sviluppi nell'interesse dei nostri concittadini, in particolare il problema del logoramento professionale, la considerazione dell'uguaglianza tra donne e uomini attraverso i diritti familiari o la leggibilità del sistema pensionistico per più pensionati”, ha spiegato il ministro.
“In quest’ottica, proponiamo di organizzare, nelle prossime settimane, un incontro multilaterale per condividere un metodo di lavoro, l’elenco dei temi che potrebbero essere affrontati, il quadro di bilancio in cui operiamo, nonché un calendario di lavoro” , indica infine il documento.
Michel Barnier è aperto alla discussione
Michel Barnier si era già detto, il 1° ottobre, nel suo discorso di politica generale all'Assemblea nazionale, aperto ad “aggiustamenti ragionevoli ed equi”, in consultazione con le parti sociali, pur ritenendo “imperativo preservare l'equilibrio sostenibile delle il nostro sistema pensionistico.
Anche se finora i sindacati non sono riusciti a influenzare la direzione del governo, sembra possibile la possibilità di correggere le ingiustizie causate dalla riforma con adattamenti marginali.
Non sorprende che il ritorno alla pensione a 64 anni sia un prerequisito per le organizzazioni sindacali, sia per la CGT che per la CFDT, comprese FO e CFE-CGC. Ma il contesto di riduzione della spesa pubblica potrebbe comunque pesare sul nuovo governo di fronte alle richieste sindacali.
La ministra ha inoltre accolto con favore gli accordi negoziati dalle parti sociali sull'assicurazione contro la disoccupazione e sull'occupazione degli anziani e ha indicato che “presto” adotterà misure per “una fedele trasposizione di questi accordi”.
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