l'essenziale
Il malcontento sociale guadagna terreno: a Figeac dopo i contadini lunedì, sono stati gli operatori della prima infanzia a manifestare la loro rabbia davanti alla sottoprefettura questo martedì pomeriggio. Quasi quaranta persone si sono riunite per chiedere maggiori risorse e un potenziamento della professione.
È stato attraverso canzoni dolci che i professionisti della prima infanzia hanno espresso la loro rabbia martedì pomeriggio, per due ore, davanti alla sottoprefettura di Figeac. Quasi quaranta persone hanno preso parte a questa nuova azione nazionale guidata dal collettivo “No baby in the locker”. Il terzo in tre anni. “Eravamo già lì nell’ottobre 2022 e nell’ottobre 2023. Sono le stesse richieste dell’anno scorso” ricorda Carole Gimenez, direttrice dell’asilo nido intercomunale “Les Petits loups” a Figeac. Secondo lei le strutture e gli operatori d'infanzia che si prendono cura dei bambini soffrono di una cronica mancanza di riconoscimento. Il futuro appare preoccupante per tutta la professione bisognosa di formazione e vocazione. Le preoccupazioni riguardano soprattutto gli stipendi e la formazione continua. “Non dico che lavoriamo all'asilo nido in condizioni di lavoro precarie ma dobbiamo avere una visione globale ed è importante essere uniti, poterci aiutare a vicenda. Lottiamo per avere personale qualificato. E intuiamo una generali stufi ovunque”, denuncia il leader di Figeac.
Preoccupazioni per salari e formazione continua
Sostenuti da alcuni genitori, operatori dell'infanzia, infermieri, educatori e perfino dirigenti di strutture locali sperano di ottenere “questa volta qualcosa di più del semplice effetto pubblicitario”. “Il grande problema è la mancanza di promozione delle professioni della prima infanzia e le difficoltà di reclutamento, riassume Sandrine Bachoux, educatrice della prima infanzia. Nel settore, le équipe invecchiano o un certo numero di assistenti all'infanzia andrà presto in pensione non sono più un sogno. In realtà è difficile trovare personale qualificato ed esperto.
Come lei, colleghi di tutta Figeacois e anche dell'Aveyron partecipano a questo evento di Figeacois, l'unico organizzato nel Lot. “Abbiamo voluto riunirci a Figeac perché è complicato andare a Tolosa, visti i bassi salari che abbiamo” spiega Carole Gimenez. Alcuni provengono da Decazeville, la maggior parte da Grand Figeac, l'asilo nido Babilou di Figeac, gli asili nido pubblici di Figeac e Capdenac-Gare, gli asili nido associativi di Labathude e Latronquière, l'asilo nido parentale di Cardaillac ma anche il Relais Petite Enfance (ex RAM) di Lacapelle-Marival e Sousceyrac-en-Quercy.
Christiane Sercomanens, vicesindaco di Figeac e responsabile del Centro Intercomunale di Azioni Sociali, era presente per sostenere i manifestanti. “Dobbiamo dare agli asili nido e al settore della prima infanzia i mezzi per funzionare e offrire un maggiore riconoscimento a queste professioni”, ha affermato l'eletto, ricordando che l'assistenza all'infanzia è la preoccupazione principale delle coppie che desiderano stabilirsi sul territorio. “Senza di loro il territorio non può essere attrattivo”.
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