Dopo anni segnati da crisi energetiche e minacce di interruzioni di corrente, la Francia è ora ben posizionata per esportare volumi di elettricità senza precedenti verso i suoi vicini europei. Grazie ad un mix energetico diversificato e a condizioni favorevoli, il Paese è pronto a registrare notevoli profitti in un contesto di mercato elettrico teso.
Il rinnovamento della flotta nucleare e idraulica
L’inverno del 2022 sembra molto lontano per i francesi, quando furono incoraggiati a ridurre il consumo di elettricità per evitare tagli. Oggi, il sistema energetico francese mostra segni di robustezza, in gran parte grazie alla maggiore disponibilità della sua flotta nucleare e idraulica. Secondo Thomas Veyrenc, direttore generale della RTE responsabile per la strategia e l'economia, le prospettive per l'inverno 2024-2025 sono le migliori degli ultimi dieci anni.
Dall'inizio dell'anno, la flotta nucleare ha visto la sua capacità aumentare fino a raggiungere 47 gigawatt (GW) di disponibilità, con una proiezione di 50 GW per il prossimo gennaio. Questa ripresa è dovuta principalmente alle riparazioni effettuate nelle centrali elettriche e alla tanto attesa messa in funzione dell'EPR di Flamanville.
Allo stesso tempo, la produzione idroelettrica ha raggiunto livelli record con un aumento del 40% rispetto al 2023, sostenuta da dighe ben riempite dopo gli episodi di siccità degli anni precedenti. “ Questo ci permette di avvicinarci al record del 2013 », Sottolinea Thomas Veyrenc, aggiungendo che questa prestazione segna un progresso per la sicurezza energetica del paese.
Domanda interna moderata ed esportazioni record di elettricità
Parallelamente all’aumento dell’offerta, il consumo di elettricità in Francia rimane moderato, in particolare a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e del rafforzamento degli sforzi di efficienza energetica a partire dal 2022. Questo calo continuo, stimato da RTE a circa il 6% al di sotto della media per gli anni 2014- 2019, promuove l’equilibrio tra domanda e offerta e consente di destinare una parte maggiore della produzione francese all’esportazione.
Così, la Francia ha già esportato più di 78 terawattora (TWh) di elettricità all'11 novembre, superando il precedente record stabilito nel 2002 con 77 TWh. Secondo le previsioni di RTE, quest'anno potrebbe concludersi con un volume di esportazioni compreso tra 85 e 90 TWh, contribuendo in modo significativo alla bilancia commerciale francese. «Il nostro parco di produzione nucleare e rinnovabile è molto competitivo», precisa Thomas Veyrenc, ricordando che la Francia dispone di ulteriori impianti eolici e solari pronti a soddisfare la domanda europea, che resta sostenuta da prezzi di mercato interessanti intorno ai 100 euro al megawattora.
Per la prima volta dopo diversi anni, la Francia sembra in grado di affrontare l’inverno con serenità in termini energetici, beneficiando di una capacità di esportazione ottimizzata e di una flotta nucleare stabilizzata. RTE sottolinea però che questa situazione potrebbe cambiare nei prossimi anni con l’aumento dei consumi legati all’elettrificazione di alcuni settori. Fino ad allora, la Francia sta capitalizzando il suo surplus energetico per rafforzare il suo ruolo di fornitore chiave di elettricità in Europa.
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