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Nonostante le polemiche per le sue dichiarazioni omofobe, Parigi renderà omaggio ad Alain Delon

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Par

Marie Amelie Marchal

Pubblicato il

11 ottobre 2024 alle 16:13

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“Parigi gli farà un posto nella sua memoria”. Quanto al suo amico Jean-Paul Belmondo, sul ponte Bir-Hakeim, il Consiglio di Parigi ha votato questo venerdì 11 ottobre 2024 la nome di una pista o di un pezzo di attrezzatura in omaggio ad Alain Delon. L’attore è morto il 18 agosto, all’età di 88 anni, lasciando tre figli e un’eredità controversa.

Un “segno indelebile” a Parigi

Rendere omaggio a una “icona del cinema francese” la cui “impronta (che ha lasciato a Parigi) è indelebile”. Nell’emiciclo del Consiglio di Parigi, i gruppi Les Républicains, Les Centristes, MoDem e Indépendants, hanno sottoposto a votazione un desiderio a favore dell’intitolazione di una strada o di un’attrezzatura in omaggio ad Alain Delon.

Se per il momento nessun sito è stato identificato per questo omaggio, Maud Gatel (MoDem) ha difeso l’apposizione di una targa sull’ex cinema Le Normandie sugli Champs-Élysées.

Per l’esecutivo, secondo le parole di Laurence Patrice eletto responsabile della memoria, è “un delinquente irresistibile dalla bellezza sconvolgente”. Se l’assistente riconosce che era un “ragazzo a volte un po’ borderline”, tuttavia “è rimasto nel cuore dei francesi”.

Così “Parigi gli riserverà un posto nella sua memoria […]. Lo abbiamo fatto per il suo amico Jean-Paul Belmondo trovando uno spazio che fosse realmente legato alla sua filmografia […]”. Per quanto riguarda la targa commemorativa, dopo la vendita del cinema Le Normandie, la procedura si preannuncia delicata.

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Rabbia nelle file degli ambientalisti

“No, abbiamo spiegato fin dall’inizio del Consiglio di Parigi che Parigi dovrebbe essere una città femminista e tutti i nostri gruppi femministi si sollevano regolarmente contro la violenza sessista e sessuale, contro i commenti misogini, contro i commenti omofobici… E lì, Alain Delon,” ha affermato Raphaëlle Rémy-Leleu, del gruppo ambientalista.

E per citare le “schifezze razziste e sessiste” dell’attore: “Sono un fascista se vuoi” su l’Express nel 1977. Nel 2013 su Figaro Magazine, “l’omosessualità è contro natura”, sempre sugli stessi media, lo stesso anno, “sempre più donne sono diventate uomini, è il problema dell’acquisizione dei diritti “…

L’auspicio è stato adottato con 51 voti favorevoli, 38 contrari e 4 astensioni.

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