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Sono state arrestate 64 persone che erano venute ad interrompere una sessione di autografi di Dora Moutot e Marguerite Stern

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Il gruppo di individui, che dichiaravano di far parte del movimento antifascista, era armato di manganelli telescopici. Si preparava a interrompere la giornata della firma pubblica dei due autori di “Transmania”.

64 persone che si dichiaravano appartenenti al movimento antifascista sono state arrestate sabato 5 ottobre a Parigi, in prossimità dell’inaugurazione della Transmania ha appreso il libro di Marguerite Stern e Dora Moutot pubblicato in aprile Le Figaro da fonti corroboranti, confermando le informazioni provenienti dall’Europa 1.

Gli individui, alcuni incappucciati e armati di bastoni telescopici, si erano radunati intorno alle 14 in Boulevard Saint-Germain, all’angolo di Rue du Cardinal Lemoine, nel 5° arrondissement. Secondo una fonte della polizia, sono venuti per protestare “contro la transfobia” vicino alla sessione di firma dei due autori su una chiatta, e si preparavano a interrompere il procedimento.

Dopo l’arresto della polizia, il gruppo di individui antifascisti è stato distribuito in diversi commissariati della capitale. “35 sono stati presi in custodia”indica la nostra fonte, e “Il resto degli imputati sono in attesa di presentazione”aggiunge.

Restano da chiarire le intenzioni e le responsabilità di ciascuno di questi manifestanti, mentre su X gli utenti di Internet hanno lanciato un appello a recarsi presso le stazioni di polizia interessate per sostenerli, questa domenica mattina.

Da parte loro, Dora Moutot e Marguerite Stern, che hanno potuto concludere la giornata di dedicazione, dicono “scioccato”, “ma non dissuaso” per continuare a promuovere il loro libro, un’indagine che mostra come l’ideologia transgender sia profondamente penetrata nella società. Denunciano inoltre a “clima di terrore”.

“Non mi sorprende la violenza di queste persone, perché da tempo mi inviano apertamente minacce di morte e di stupro sui social media. Ma stamattina mi sono svegliato con la sensazione di aver evitato il peggio.confida Dora Moutot Figaro. Il mese scorso, “abbiamo inviato con Marguerite una lettera aperta al nuovo ministro degli Interni, Bruno Retailleau, per chiedergli protezione”aggiunge.

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“Un Terf, un proiettile, giustizia sociale”

Dal rilascio di Transmania lo scorso aprile, diversi incidenti hanno costellato gli impegni pubblici delle autrici femministe. “A maggio, durante una conferenza ultra-sicura presso l’Università di Assas, siamo stati accolti da decine di persone che gridavano, con cartelli in mano: “Une Terf (Acronimo inglese che designa le femministe radicali che escludono le persone trans, ndr)una pallottola, giustizia sociale”dice Marguerite Stern. Sottolinea che le firme pubbliche sono già state notevolmente limitate, e che le sedi che ospitano la promozione temono di essere prese di mira da azioni violente da parte del movimento antifascista.

“Comprendiamo la loro paura. Ma è deplorevole arrivare a questo”deplora il saggista, il cui arrivo all’Issep, a Lione – una scuola fondata da Marion Maréchal – alla fine di settembre è stato interrotto anche dalla manifestazione di 300 attiviste femministe, poi da un incendio proprio accanto alla scuola ufficiale.

“D’ora in poi, ciascuna delle nostre apparizioni richiede una protezione rafforzata. E’ una realtà, la nostra integrità fisica è seriamente minacciata”continua chi si rammarica della mancata reazione da parte degli ambienti femministi. Prima di concludere: “La violenza dei circoli queer di estrema sinistra e antifascisti deve diventare un dibattito pubblico”.

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