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pena quasi massima per un assassino adolescente

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Un giovane di Montreal colpevole dell’omicidio di un’adolescente di 16 anni dopo la scuola ha appena ricevuto quasi il massimo previsto dalla legge per i minorenni, ma questo resta insufficiente agli occhi della madre del defunto.

“Avrebbe dovuto ricevere 20 o 30 anni, la punizione non è adeguata al crimine… Mio figlio è morto… Sto scontando l’ergastolo”, ha detto un’emozionata Charla Dopwell-Bailey, questo lunedì alla Camera della Gioventù di Montreal.

Poco prima, l’assassino di Jannai Dopwell-Bailey era stato condannato a sei anni di custodia cautelare per il crimine commesso nell’ottobre 2021. L’assassino aveva allora 16 anni, quindi la legge protegge la sua identità.

A quel tempo, il giovane Jannai studiava in una scuola nel distretto di Côte-des-Neiges. Tuttavia, mentre finiva le lezioni quel giorno, è stato aggredito da un gruppo di individui.

Attacco con coltello

Prima spruzzato di pepe di cayenna, ha cercato di fuggire, prima di essere catturato e spinto contro un muro. Fu allora che venne pugnalato almeno sei volte, prima di crollare a terra.

“È stato un attacco feroce, un crimine insensato”, ha ricordato il giudice Annie Émond della Corte Superiore.

Gli aggressori sono fuggiti, ma poche ore dopo l’imputato ha voluto schernire la sua vittima, postando online un video per celebrare l’omicidio, coltello in mano.

“Ha tolto la vita a qualcuno, deve capire il male che ha fatto”, ha commentato il giudice.

Accusato penalmente, l’adolescente è stato giudicato colpevole di omicidio di secondo grado. Ma se la Corona sperava che il giovane fosse sottoposto a una pena adulta, il giudice ha concluso che ciò non era necessario.

Riabilitazione

Tra l’altro ha citato diverse perizie dalle quali è emerso che il giovane assassino mancava di maturità, come si può constatare nei minorenni.

E visti gli sforzi di riabilitazione del giovane assassino, ha ritenuto che la pena massima prevista per gli adolescenti, vale a dire sette anni di custodia cautelare, fosse troppo alta. Ha quindi inflitto una pena di sei anni, meno dodici mesi di “preventiva”.

E di questi anni, solo due verranno serviti in un centro chiuso, poiché il resto si svolgerà “sotto controllo in comunità”.

Me Tiago Murias della difesa ha definito la sentenza “considerata”, mentre Me Simon Robin dell’accusa ha annunciato che avrebbe analizzato tutto prima di decidere se ricorrere in appello.

Perché per la madre della vittima questa è un’ingiustizia.

“Le vite dei neri contano”, ha commentato Charla Dopwell-Bailey, riferendosi allo slogan americano “Black Lives Matter”. La vita di mio figlio contava”.

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