Parla il ministro della Giustizia

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Il ministro della Giustizia, Ousmane Diagne, ha formalmente negato qualsiasi coinvolgimento dell’autorità politica nel caso giudiziario che coinvolge la deputata Farba Ngom. Nel corso della Conferenza nazionale dei capi delle procure, tenutasi giovedì, ha voluto chiarire il ruolo delle istituzioni in questa delicata questione.

“La procedura di cui parli risulta da un rapporto dell’Unità nazionale per l’elaborazione delle informazioni finanziarie (Centif). Le segnalazioni di Centif vengono presentate direttamente al Pubblico Ministero. Ciò significa quindi che l’autorità politica che rappresento, nel funzionamento della giustizia, non c’entra assolutamente nulla”, ha dichiarato Ousmane Diagne.

Il ministro ha anche ricordato gli obblighi giuridici previsti dalla legge sul riciclaggio del denaro del 2004. Secondo questa normativa, il Pubblico Ministero è tenuto a deferire immediatamente la questione al giudice istruttore in caso di sospetto. «In questo caso, è la qualità dell’imputato, che lei ha appena citato, a dare origine a questi vincoli procedurali. Ci impegniamo a rispettare questi passaggi per preservare questa legalità che ci guida costantemente”, ha affermato.

Il caso riguarda la deputata Farba Ngom, influente membro dell’Alleanza per la Repubblica (APR), citata in un’indagine giudiziaria su un presunto trasferimento di 125 miliardi di FCFA. La questione ha suscitato un ampio dibattito nell’opinione pubblica, mettendo in luce i meccanismi istituzionali nella lotta al riciclaggio.

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