Come dopo il 7 ottobre 2023, i visetti rossi di Ariel e Kfir Bibas sono riapparsi sulla prima pagina dei media israeliani. Venerdì 17 gennaio, a due giorni dalla prima liberazione degli ostaggi, prevista per domenica dall’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, approvato in serata dal governo israeliano e che dovrà entrare in vigore alle 8,30 del mattino ora locale, questi bambini – avevano 8 mesi e mezzo e 4 anni quando furono rapiti dal Kibbutz Nir Oz, insieme ai loro genitori – sono in cima alla lista che riunisce le 33 persone che potrebbero essere liberate durante il prima delle tre fasi dell’accordo; in totale, nell’enclave palestinese sono ancora detenuti 98 ostaggi, di cui 34 dichiarati morti dall’esercito israeliano.
Leggi più tardi
In Israele e altrove, il destino di questi bambini ha cristallizzato la compassione nel 2023, soprattutto dopo la trasmissione di un video che mostrava la madre che li abbracciava a sé in una coperta, durante il rapimento. Oggi, però, nessuno osa rallegrarsi della loro ricomparsa sui media, poiché le incertezze sull’attuazione dell’accordo sono ancora notevoli.
Ti resta l’80,49% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.
Francia
Mondo