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Yverdon, nuova capitale francofona del judo
Sabato la città termale ha inaugurato un nuovissimo dojo. Questo nuovo centro di 600 m² dovrebbe dare impulso alla prossima generazione di judo svizzero.
Pubblicato oggi alle 18:11
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- Yverdon ha inaugurato questo sabato il suo nuovo Centro Nazionale di Judo, uno dei due del paese insieme a quello di Brugg, in Argovia.
- La crema del judo francofono dispone ora di nuovi impianti che coprono una superficie di 600 m².
- L’obiettivo della struttura è chiaro: vincere medaglie nelle maggiori competizioni internazionali.
- Il finanziamento pubblico-privato ne ha consentito la costruzione per 1,7 milioni di franchi.
“Il judo è uno sport individuale, ma questo dojo è un successo collettivo”, si rallegra Jean-Charles Gander, direttore del nuovo National Performance Center Svizzera occidentale (CPN) a Yverdon. Inaugurato questo sabato mattina sul sito delle ex fabbriche Leclanché, ribattezzate Village 48, diventa il secondo centro nazionale di judo dopo quello di Brugg, in Argovia.
“Questo nuovo centro è il più grande della Svizzera. Ed è motivo di orgoglio”, aggiunge François Armada, funzionario municipale di Yverdon responsabile dello Sport. Il nuovo dojo comprende un tatami di 400 mq, nuovi spogliatoi distribuiti su due livelli oltre a sale riservate alle cure, alla teoria e al bodybuilding. Chiamato “Frédéric Kyburz” in memoria del celebre judoka svizzero, il dojo è in grado di ospitare l’allenamento di un centinaio di atleti di alto livello.
Nel 2019, era stata designata la città termale dalla Federazione Svizzera di Judo e Jiu-Jitsu (FSJ) per ospitare un secondo centro di performance nazionale. In attesa del loro nuovo dojo, i judoka hanno dovuto allenarsi in locali temporanei. “La superficie era divisa a metà e le condizioni di allenamento erano spartane”, riassume Jean-Charles Gander. Le nostre strutture erano in ritardo rispetto alle prestazioni dei nostri atleti”.
Formare le élite francofone
François Armada sottolinea che Yverdon ha da tempo uno stretto legame con lo sport nazionale dell’Impero del Sol Levante. Nel 2013 e nel 2018 la città termale ha ospitato le finali del campionato svizzero di judo a squadre. Poi, nel 2023 e nel 2024, è stata la volta dei campionati individuali svizzeri che si sono disputati in città. “Ora speriamo di ospitare competizioni internazionali e di fare di Yverdon un centro di influenza sportiva”, sostiene il funzionario municipale.
Sul posto, anche la consigliera di Stato vodese responsabile dello sport, Christelle Luisier Brodard, ha elogiato il nuovo dojo, la cui costruzione segna «un passo importante nello sviluppo del judo in Svizzera». Il ministro si è anche rallegrato del proliferare dei club di judo vodesi, di cui se ne contano una trentina nel cantone. L’occasione per ricordare che è importante “che lo sport vodese non si sviluppi solo nella capitale, a Losanna”.
La missione del Centro Frédéric Kyburz è quindi chiara: sviluppare lo sport di performance. Poiché la struttura ospita già diversi atleti che hanno partecipato ai Giochi Olimpici, l’obiettivo è conquistare medaglie nei maggiori eventi internazionali. “Non si costruisce uno strumento del genere se non si hanno ambizioni”, proclama Jean-Charles Gander. Firmato un contratto di locazione di venticinque anni, “si tratta di un impegno a lungo termine”.
Finanziamento pubblico-privato
I nuovi impianti sono costati poco più di 1,7 milioni di franchi. Essi sono stati finanziati in particolare con le sovvenzioni del Fondo di pubblica utilità del cantone di Vaud, della Cassa dello sport vodese e della Città di Yverdon. In quanto proprietaria dell’immobile, anche la società immobiliare Hiag ha contribuito per un terzo alle spese.
Il centro mira a diventare un trampolino di lancio per le speranze del judo svizzero organizzando campi e corsi. “È uno strumento eccezionale per creare i campioni di domani”, afferma entusiasta l’ex judoka Sergei Aschwanden, presidente della Federazione svizzera di judo e jiu-jitsu.
Per ora, il futuro del centro è assicurato dalla presenza di giovani judoka rinomati a livello junior, come Aurélien Bonferroni (22 anni) o April Fohouo (19 anni). La struttura può contare anche su Binta Ndiaye, che ha partecipato ai Giochi Olimpici di Parigi nel 2024. Per la ventenne vodese, questo nuovo dojo è una garanzia di professionalità: “Ci sentiamo valorizzati!”
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