L’ex governatore della Banca del Canada Mark Carney ha annunciato venerdì attraverso la sua squadra elettorale che lancerà la sua candidatura per sostituire il primo ministro Justin Trudeau come leader del Partito Liberale del Canada (PLC) alla fine della prossima settimana, dopo aver raccolto il sostegno di più di venti parlamentari liberali negli ultimi giorni.
Una fonte che ha contribuito a preparare il lancio della campagna di Mark Carney ha detto che l’ex governatore della Banca del Canada ha iniziato a intensificare le sue chiamate ai parlamentari liberali e ad altri membri del partito lunedì, dopo che Justin Trudeau ha annunciato che si sarebbe dimesso una volta scelto un nuovo leader liberale.
La fonte ha detto che il sostegno, inizialmente forte, è cresciuto mercoledì quando il caucus liberale si è riunito a Ottawa, e dopo che il ministro delle Finanze Dominic LeBlanc ha detto quel giorno che non avrebbe provato a presentarsi. Molti di coloro che avevano preso in considerazione l’idea di sostenere LeBlanc in seguito hanno optato per Carney, ha detto la fonte.
La fonte ha detto che finora Carney aveva più di 30 parlamentari in carica nel suo campo, il che rappresenterebbe più di un quinto del caucus.
E in un’intervista trasmessa sabato, l’ex premier della Columbia Britannica Christy Clark ha detto a The House della CBC Radio che stava “molto seriamente” considerando una corsa per la leadership del partito, ma che ha detto di essere delusa dal poco tempo concesso per la corsa.
Il ministro degli Esteri, Mélanie Joly, non sarà in corsa per la guida del Partito Liberale del Canada, che mira a trovare un successore di Justin Trudeau. Presentandosi venerdì alla riunione del comitato di gabinetto responsabile delle relazioni tra Canada e Stati Uniti, la signora Joly ha spiegato di essersi posta due domande e di aver scelto di dare priorità agli interessi del paese.
“Sono pronta per essere la prima donna a guidare il Partito Liberale del Canada? La risposta è sì. E la seconda domanda è: sono pronto a mettere da parte le mie responsabilità di Ministro degli Affari Esteri in un momento cruciale delle relazioni Canada-Stati Uniti? La risposta è no”, ha detto.
Alla domanda sul perché rinuncia ai poteri che le deriverebbero dalle funzioni di primo ministro, la sig.Me Joly ha spiegato che “la minaccia c’è”, poiché Trump ha fatto sapere che intende imporre tariffe non appena salirà al potere, tra dieci giorni, e che da un mese sta allacciando rapporti con la nuova amministrazione americana.
Le argomentazioni della Joly sono simili a quelle avanzate dal nuovo ministro delle Finanze e confidente di Justin Trudeau, Dominic LeBlanc, che mercoledì ha annunciato di non voler essere in corsa per lottare contro la minaccia dei dazi, che rappresenta ” un lavoro a tempo pieno” sul quale intende “concentrarsi”.
Il Partito Liberale ha affermato che il nuovo leader sarà annunciato il 9 marzo, lasciando ai potenziali candidati solo otto settimane per presentare la propria causa e registrare i membri del partito per votare per loro.
Sono allo studio anche diversi ministri del governo, tra cui François-Philippe Champagne – che fa anche parte del comitato di gabinetto per le relazioni canadesi-americane – Karina Gould, Steven MacKinnon e Jonathan Wilkinson. Anche l’ex ministro delle Finanze Chrystia Freeland sta valutando la possibilità di partecipare alla corsa.
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