La Direzione generale delle imposte e dei domini (DGID) ha un nuovo capo. Jean Koné è stato nominato al Consiglio dei ministri mercoledì 8 gennaio. Succede ad Abdoulaye Diagne, rimasto in questo incarico per quasi due anni (ndr: è stato nominato il 9 febbraio 2023). Il nuovo capo delle autorità fiscali senegalesi non entra in un territorio sconosciuto. È un prodotto puramente domestico. Prima di essere promosso al numero 1, è stato a capo della Direzione delle strategie di intelligence e controllo fiscale
Il cambio alla guida della Direzione generale delle tasse avviene in un contesto in cui il governo mostra grandi ambizioni in termini di mobilitazione delle entrate perché sarà necessario finanziare i programmi su larga scala e “dirompenti” nei quali è impegnato. Inoltre, ridurre il debito insoluto e il costo del suo rimborso. La pressione sarà quindi massima su tutti i responsabili degli sportelli di entrata del denaro per il Tesoro. Così, al Direttore generale delle Imposte è già stato detto che dovrà cercare il denaro ovunque si trovi, soprattutto nell’enorme settore informale che rappresenta gran parte del PIL. Dovrà anche contrastare l’evasione fiscale di cui l’attuale governo di Dakar accusa le multinazionali. Ma attenzione a non “distruggere tutto il pollaio” perché “è impossibile fare una frittata senza rompere le uova”.
Il 27 dicembre, a margine della sua dichiarazione di politica generale, il primo ministro Ousmane Sonko ha annunciato il colore impegnandosi ad aumentare l’aliquota fiscale almeno al 20%. “Oggi ci troviamo ad una pressione fiscale di poco inferiore al 18%, ben al di sotto del criterio di convergenza all’interno dell’UEMOA; la nostra ambizione è aumentare questo tasso almeno al 20%”.
Nel suo piano, il governo lavorerà duramente per eliminare il più possibile le scappatoie fiscali. Pertanto, la valutazione d’impatto degli incentivi fiscali verrà effettuata al fine di trattenere solo quelli che hanno dimostrato la loro efficacia e la loro utilità economica e sociale. Nel periodo 2019-2022, le spese fiscali sono state stimate a 2.232 miliardi di FCFA. Sempre nel quadro della nuova politica fiscale, il governo denuncerà qualsiasi accordo sulla doppia imposizione sfavorevole agli interessi del Paese. Resta da chiarire cosa mettiamo nell’“interesse del Paese”.
Par AJ.SComitato di redazione
Senegal