Il Marocco è pronto a padroneggiare l’intelligenza artificiale senza subirne gli abusi? Agli albori della legislazione, il Regno si impegna a proteggere i cittadini dagli abusi digitali garantendo al contempo una gestione etica dei dati personali, all’altezza degli standard europei. I parlamentari stanno esaminando la questione.
Il Marocco si prepara quindi ad entrare nell’era dell’intelligenza artificiale (AI) con l’attuazione di una nuova legislazione volta a regolamentarne l’utilizzo e a garantirne uno sfruttamento responsabile. La Camera dei Rappresentanti sta attualmente discutendo un disegno di legge ambizioso che, una volta adottato, mirerà a rendere le applicazioni di intelligenza artificiale più sicure, più etiche e meglio regolamentate. Questo testo, composto da 17 articoli, è stato presentato in un’audizione pubblica da membri del partito di opposizione Haraki, evidenziando le principali problematiche di questa tecnologia e i rischi associati.
Una delle innovazioni notevoli di questa proposta legislativa risiede nell’introduzione del diritto per i cittadini di rifiutare qualsiasi interazione con i sistemi di IA. Questo diritto di recesso, che dimostra la volontà di preservare l’autonomia degli individui di fronte ai progressi tecnologici, è un segno della cautela con cui il Marocco si avvicina a questa nuova rivoluzione digitale. Allo stesso tempo, verrà istituito un comitato nazionale per supervisionare l’introduzione e l’uso dell’intelligenza artificiale, garantendo uno stretto controllo su come questa tecnologia viene implementata a livello nazionale.
Lo scopo di questa legislazione non è solo quello di sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale, ma anche di combattere gli abusi, in particolare i pericoli associati ai deepfake e alle false informazioni. In questo senso, l’articolo 16 della legge prevede sanzioni severe per l’uso improprio dell’IA, come la violazione della privacy o la commissione di danni. I reati possono comportare multe fino a 500.000 dirham e pene detentive fino a cinque anni in caso di violazioni gravi. Tali misure mirano a prevenire gli abusi e a garantire la tutela dei cittadini contro la manipolazione digitale che, negli ultimi anni, ha fatto irruzione nel panorama internazionale.
Anche questa legislazione rientra nella strategia” Marocco digitale 2030 », che mira a posizionare il Paese all’avanguardia nell’innovazione garantendo al contempo l’uso etico e trasparente delle tecnologie digitali. Il Marocco, consapevole delle sfide poste dall’intelligenza artificiale, intende sfruttare le opportunità che offre garantendo al tempo stesso che i rischi siano ridotti al minimo. Tuttavia, se questa nuova legge costituisce un passo importante, deve essere accompagnato anche da un rafforzamento dei meccanismi di protezione dei dati personali. Anche la Commissione nazionale per la protezione dei dati personali (CNDP) dovrà rafforzare i propri sistemi per garantire la sicurezza delle informazioni personali, in seguito ai notevoli progressi compiuti dai paesi europei che, negli ultimi anni, hanno notevolmente rafforzato le loro politiche di protezione dei dati .
L’attuazione di queste nuove norme sull’IA in Marocco si inserisce in una dinamica di lungimiranza e responsabilità, intesa a evitare che gli abusi della tecnologia nuocciano alla privacy, alla sicurezza dei cittadini e alla stabilità sociale. Consolidando i principi di trasparenza, sicurezza ed etica, il Regno intende prepararsi per un futuro digitale armonico, proteggendo al tempo stesso i suoi cittadini dagli inevitabili pericoli di una società sempre più dominata dall’intelligenza artificiale.