Le discussioni, orchestrate da cinque sindacati dei taxi, il cui numero oggi supera i 75.000 taxi, hanno evidenziato le numerose sfide che il settore deve affrontare: mancanza di un quadro giuridico adeguato, anarchia nell’organizzazione e crescenti tensioni dovute alla proliferazione di domande non controllate. Hanno sottolineato l’urgenza di modernizzare il settore per tutelare i diritti dei professionisti soddisfacendo al tempo stesso le aspettative degli utenti.
L’attuale quadro giuridico, basato sul dahir del 1963 relativo al trasporto di veicoli a motore su strada, è considerato obsoleto. I sindacati sollecitano il Ministero dell’Interno a rivedere questo testo per regolamentare meglio l’attività dei taxi e integrare le realtà tecnologiche ed economiche di oggi.
La delicata questione delle applicazioni VTC ha esacerbato le tensioni. Descritte come “trasporto clandestino”, queste piattaforme straniere sono accusate di violare le leggi nazionali, creando così una concorrenza sleale che mette in pericolo i tassisti. Tuttavia, alcuni ritengono che queste tensioni siano alimentate da gruppi di interesse, sia proprietari di grandi flotte di VTC, che sfruttano la situazione illegale del settore, sia proprietari di omologazioni multiple, che beneficiano della legalità senza partecipare attivamente ai lavori.
La Circolare n. 750 prevede che, a seguito della morte del titolare della patente di taxi, il veicolo possa essere circolato per sei mesi. Tuttavia, se gli eredi non riescono a raggiungere un accordo sulla sorte della patente, il permesso di circolazione viene ritirato e il veicolo viene bandito dalla circolazione, con conseguente perdita di posti di lavoro per gli autisti che non hanno alternative.
Quanto alla Circolare n. 455, determina le condizioni di ammissibilità delle richieste di trasferimento delle licenze taxi, specificando i soggetti abilitati a presentarle e le scadenze. Tuttavia, crea barriere amministrative e una mancanza di chiarezza sul processo di trasferimento, complicando ulteriormente la situazione per i conducenti. Questa vaghezza amministrativa costituisce un grave ostacolo al corretto svolgimento dei trasferimenti di omologazioni e contribuisce ad aumentare la confusione, a scapito degli autotrasportatori che si trovano in una situazione di incertezza.
In risposta, i sindacati propongono di sviluppare applicazioni nazionali supervisionate dallo Stato, garantendo trasparenza e rispetto dei dati personali, integrandosi nel contempo nel quadro giuridico esistente.
Chiedono inoltre una riforma globale, che comprenda il chiarimento delle responsabilità delle parti interessate, la modernizzazione delle leggi e l’introduzione di soluzioni tecnologiche adeguate. La trasformazione mira a rafforzare la competitività dei taxi in un settore in rapida evoluzione.
Questa mobilitazione sindacale avviene in un clima di accresciute tensioni tra tassisti e conducenti di VTC. I sindacati chiedono un’azione rapida del governo per stabilire norme chiare, garantire una concorrenza leale e garantire servizi di qualità agli utenti.
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