Il rettore ha inviato una lettera ai 150 imam affiliati alla Grande Moschea, chiedendo loro di “introdurre invocazioni in arabo e francese alla fine della predica di ogni venerdì”
Il rettore della Grande Moschea di Parigi, Chems-eddine Hafiz, ha chiesto ai suoi imam di includere ora un’invocazione per la Francia alla fine dei loro sermoni del venerdì.
In una lettera inviata giovedì 9 gennaio ai 150 imam affiliati alla Grande Moschea, il rettore chiede loro di “introdurre invocazioni in arabo e francese alla fine del sermone di ogni venerdì”. Sottolinea di prestare “particolare attenzione all’esecuzione di questa richiesta”.
L’invocazione proposta è “Oh Allah, preserva la Francia, il suo popolo e le istituzioni della Repubblica. Fai della Francia un paese prospero, sicuro e pacifico, dove la comunità nazionale, nella sua diversità, le sue diverse religioni, le sue convinzioni e le sue convinzioni, coesistono”. nella sicurezza e nella pace.
Questo approccio rientra “nell’attuazione dell’adattamento del discorso religioso musulmano nella società francese avviato dalla Grande Moschea di Parigi”, precisa il rettore.
Una “preghiera per la Repubblica” nelle sinagoghe
La lettera ricorda che alcuni imam avevano cominciato a introdurre un’invocazione per la Francia dopo l’assassinio del professor Samuel Paty nel 2020 e altri dopo il 7 ottobre 2023, data dei sanguinosi attacchi di Hamas contro Israele.
Altre religioni già programmano una preghiera per la Francia “da molti anni”, aggiunge la lettera.
Nelle sinagoghe, quindi, una “preghiera per la Repubblica” viene pronunciata il sabato mattina e nei giorni festivi, prima o dopo la lettura della Torah, nonché in occasione delle cerimonie ufficiali.