Da LeSiteinfo con MAPPA
La Delegazione Generale per l’Amministrazione Penitenziaria e il Reinserimento (DGAPR) ha annunciato mercoledì che in alcuni istituti penitenziari sono stati registrati 41 casi di morbillo.
In un comunicato stampa, la DGAPR segnala 23 casi nella prigione locale di Tangeri 2, tra cui due funzionari, 7 nella prigione locale di Mohammedia, 05 nella prigione locale di Ain Bourja, 02 nella prigione centrale di Kénitra, 02 nella prigione locale Bourkaiz de Fez e un singolo caso registrato rispettivamente nelle carceri locali di Tétouan e El Kelaâ des Sraghna.
Considerata la gravità della situazione, la Delegazione invita le famiglie dei detenuti e i loro cari autorizzati a visitarli a rispettare le misure preventive al fine di limitare i rischi di diffusione di questa malattia virale ai residenti degli istituti penitenziari evitando le visite. dalla comparsa dei primi sintomi.
“Nell’ambito del suo approccio comunicativo e in conformità con il piano d’azione volto a individuare il morbillo messo in atto dal Ministero della Salute e della Protezione Sociale per affrontare il rischio di diffusione di questa malattia, la DGAPR “ha adottato tutte le misure preventive e terapeutiche necessarie come previsto nel protocollo sanitario redatto al riguardo dal ministero di vigilanza, non appena verranno rilevati i primi sintomi nei nuovi arrivati in alcuni istituti penitenziari”, si legge nel comunicato.
I casi sospetti sono stati messi in quarantena per effettuare le necessarie analisi di laboratorio, fornendo loro cure adeguate seguendo il protocollo in vigore, in coordinamento con i servizi sanitari competenti, sottolinea la DGAPR, rilevando che è aperta ai detenuti un’operazione volontaria di vaccinazione contro il morbillo e personale degli istituti penitenziari, sotto il controllo del personale medico dipendente da detti servizi.
Al fine di rafforzare il monitoraggio e la vigilanza, il 3 gennaio è stata inviata una circolare a tutti gli istituti penitenziari invitandoli ad adottare le necessarie misure preventive e terapeutiche non appena vengono rilevati. eventuali nuovi casi tra detenuti, dipendenti pubblici o visitatori e coordinarsi, in via permanente, con i servizi del Ministero della Salute.
SL
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