“L’evento ha perso la sua attrattiva”

“L’evento ha perso la sua attrattiva”
“L’evento ha perso la sua attrattiva”
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Mercoledì 8 gennaio aprono i saldi invernali, con ribassi molto consistenti fin dai primi giorni.

Il calendario e la moltiplicazione dei periodi di promozione, tuttavia, pesano sul loro successo, come ci spiega Jean-Guilhem Darré, delegato generale della SDI.

È giunto il momento dei buoni affari. I saldi invernali iniziano questo mercoledì in Francia, con sconti significativi attesi. Questo evento imperdibile suscita tuttavia preoccupazioni tra i piccoli commercianti. TF1info ha raccolto il punto di vista di Jean-Guilhem Darré, delegato generale dell’Unione degli Indipendenti e delle VSE (SDI), che rappresenta 25.000 piccolissime imprese in Francia.

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L’SDI rileva che a partire dal primo giorno si prevedono ribassi significativi, dell’ordine del -30% in media. Questo significa che gli acquirenti otterranno buoni affari?

Sì, ovviamente possiamo farlo durante qualsiasi periodo promozionale. Il problema che abbiamo è sapere se le vendite hanno ancora sufficiente attrattiva per il consumatore da giustificare particolari spese. Ci sono periodi promozionali tutto l’anno: nei negozi fisici, ma ancora di più negli e-commerce. O anche tutti i giorni su alcuni siti cinesi, dove si possono acquistare vestiti a prezzi bassi. A ciò si aggiunge il forte sviluppo delle piattaforme di rivendita tra privati.

I rivenditori hanno scorte significative quest’anno. È una buona notizia per i consumatori?

Nelle ultime settimane abbiamo notato dai nostri membri che i tempi sono duri. Le scorte sono piuttosto consistenti, ma dobbiamo vendere, perché abbiamo bisogno di liquidità per le collezioni successive, in modo da offrire nuovi prodotti.

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I rivenditori si trovano di fronte ad una banalizzazione dei periodi promozionali durante tutto l’anno?

Le vendite, un tempo, erano previste. Già, perché è l’unico periodo dell’anno in cui è possibile vendere in perdita, cosa vietata ad esempio durante il Black Friday. È solo durante questo periodo che possiamo avere i cali di prezzo più significativi. Inoltre, questo momento era molto ben definito nel calendario. Pochissimi altri momenti di promozione commerciale nel corso dell’anno. La moltiplicazione di questi momenti fa sì che le vendite abbiano perso la loro attrattiva.

Da dove nasce questa voglia di ripensare il calendario?

Non necessariamente. I nostri membri dicono che sono obbligati, nell’ambito di questo evento commerciale nazionale, a segnare “Saldi” sulla loro finestra altrimenti non entrerà nessuno. Sono quindi tenuti a offrire i prodotti in vendita nel cuore della stagione, quando possono venderli al loro giusto prezzo.

L’idea sarebbe quella di dare alle vendite la loro vera definizione: la vendita di prodotti in stock che rimangono in stock a fine stagione. Lo spostamento della data dei saldi è una richiesta molto forte da parte delle imprese locali. Sulla data i pareri divergono: dovrebbe essere fatto a fine gennaio, inizio febbraio? Ciò consentirebbe agli acquirenti di ricaricare la propria capacità di acquisto dopo il Black Friday.


T.G

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