presto “tutti contro tutti” in Canada, secondo gli esperti

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La decisione di Meta di farlo terminare il programma di verifica dei fatti sulle sue piattaforme negli Stati Uniti preoccupa gli esperti, che temono che le false informazioni prolifereranno quando questo cambiamento verrà implementato in Canada.

Inoltre, nel Paese i media sono ancora banditi da Facebook, Instagram e Threads.

“Purtroppo in Canada la disinformazione sarà aperta a tutti. Questo è lo scenario peggiore. La situazione era già in aumento da quando Meta ha bloccato i contenuti informativi sulle sue piattaforme, la situazione non può che peggiorare», avverte l’esperto di comunicazione digitale Bruno Guglielminetti.

Bruno Guglielminetti, esperto di comunicazione digitale e conduttore del podcast Mon Carnet.

Cortesia

Secondo lui, era solo “questione di tempo” prima che il proprietario di Facebook decidesse di “porre fine a questa politica introdotta per compiacere molti governi” che volevano combattere la disinformazione.

“La moderazione dei contenuti è sempre stata una roccia nella scarpa di Meta, anche se è stata eseguita da un appaltatore. Ci vogliono molte risorse ed è costoso”, continua il conduttore del podcast di notizie digitali Il mio taccuino.

Il professore di giornalismo Patrick White della scuola di media UQAM ritiene che la notizia vada presa con le pinze, poiché il fact-checking è “una pratica marginale che non fornisce una soluzione concreta alla disinformazione”.

Patrick White, professore di giornalismo alla scuola di media UQAM

Foto di cortesia

Molto fallibile

Per sostituire il suo esercito di verificatori, Meta intende ricorrere alla stessa soluzione utilizzata dalla rete X da quando è stata acquistata da Elon Musk: è la comunità che si governerà da sola.


Elon Musk, amministratore delegato del social network X e l’uomo più ricco del mondo secondo Forbes

AFP

SU

Secondo Patrick White, questo modo di fare è però “molto fallibile”, poiché si basa sulla buona volontà degli utenti.

“Invece degli esperti d’informazione dell’AFP, che hanno più di 100 anni di credibilità al loro attivo, saranno le persone comuni a farlo? Che legittimità ha la comunità per verificare i fatti?” chiede.

Le buone grazie

Gli esperti consultati da Le Journal concordano nel ritenere che il momento scelto per questa “decisione fondamentale” coincide molto bene con l’imminente arrivo al potere del presidente Donald Trump.


Meta mette fine al fact-checking negli Stati Uniti: presto “tutti contro tutti” in Canada, secondo gli esperti

Il grande capo del Meta, Mark Zuckerberg, ha intensificato i suoi gesti nei confronti del presidente eletto Donald Trump, in particolare attraverso una donazione di un milione di dollari per il fondo che finanzia le cerimonie di inaugurazione del mandato, previste per il 20 gennaio.

AFP

“Come l’altro GAFAM [Google, Amazon, Apple, Microsoft]Meta vuole mostrare le sue credenziali alla nuova amministrazione americana per restare sotto il suo radar”, afferma Guglielminetti.

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