Casa per minori non accompagnati a Maignelay-Montigny: il dipartimento denuncia “false idee”

Casa per minori non accompagnati a Maignelay-Montigny: il dipartimento denuncia “false idee”
Casa per minori non accompagnati a Maignelay-Montigny: il dipartimento denuncia “false idee”
-
La casa per minori non accompagnati di Maignelay-Montigny suscita ancora altrettanta opposizione. – Foto: François Nerrand / Oise Hebdo

Fin dalla creazione del loro collettivo, oppositori della creazione da una casa per minori non accompagnati (UMA) a Maignelay-Montigny stanno facendo il tour mediatico. Dopo numerose citazioni sui giornali locali, il loro caso è stato menzionato anche nello show di Cyril Hanouna. Hanno anche fatto diverse apparizioni su CNews. Più recentemente, anche Le Figaro ha indagato su questa controversia.

Il vicepresidente del consiglio dipartimentale dell’Oise incaricato di questo dossier, Sophie Levesqueha scelto di rispondere al quotidiano della famiglia Dassault. Interrogata, l’eletta assicura di voler incontrare gli eletti locali, non gli oppositori, “nel corso di gennaio”.

“Non sono OQTF!”

Per Sophie Levesque, questo progetto di casa dell’MNA trasmette “false idee sui nuovi arrivati”.

“È una questione di umanità”, sostiene il direttore del dipartimento. «Questi giovani ci sono, è un dato di fatto. Dove li mettiamo?”

Sophie Levesque promette un’assistenza 24 ore su 24 per i cinquanta giovani attesi nell’ex residenza per anziani, situata in rue François-Mitterand, a Maignelay-Montigny. Con guardiani, guide, formazione diurna con trasporto incluso. “Questi non sono OQTF! Sono giovani che, visto quello che hanno passato, vogliono lavorare», insiste.

Convinto gli avversari?

Sophie Levesque ricorda che il consiglio dipartimentale ha l’obbligo di accogliere questi minori non accompagnati. Per quanto riguarda la scelta di Coallia, essa deriva da un bando di concorso.

Argomenti che difficilmente dovrebbero convincere i membri del collettivo. Dall’annuncio di questo progetto a settembre, hanno denunciato un rischio per la sicurezza degli abitanti di questa località del Plateau Picard. Temono, tra l’altro, lo sviluppo di un po’ di traffico. Evidenziano anche gli scandali avvenuti all’interno di Coallia. “Abbiamo un ex dipendente di questa struttura che ci ha raccontato cosa sta succedendo all’interno”, hanno spiegato gli oppositori, sempre a Le Figaro.

-

PREV Valutazioni contrastanti per la Svizzera dopo due anni al Consiglio di sicurezza dell’ONU – rts.ch
NEXT Due fisioterapisti a tempo pieno al bocage di Passais