A mezzogiorno la Borsa svizzera torna in verde

A mezzogiorno la Borsa svizzera torna in verde
A mezzogiorno la Borsa svizzera torna in verde
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Cauta nei primi scambi, la Borsa svizzera ha progressivamente guadagnato fiducia nel corso della mattinata, sulla scia di un aggiornamento sull’inflazione di dicembre sostanzialmente in linea con le proiezioni. Nel corso dell’intero anno finanziario trascorso, l’inflazione è evaporata di quasi la metà rispetto all’anno precedente, attestandosi all’1,1%.

“Per il 2025, la Banca nazionale svizzera prevede un’inflazione allo 0,3%, come la SECO, mentre il KOF prevede allo 0,5%”, ricorda Arthur Jurus, per Oddo BHF. Dal canto suo l’esperto dell’establishment franco-tedesco-svizzero prevede uno 0,4% e ritiene quindi queste proiezioni “realistiche”.

La Francia ha riportato un’inflazione invariata tra novembre e dicembre, all’1,3% su base annua. Le dichiarazioni per l’Italia e soprattutto per l’intera zona euro devono ancora essere pubblicate.

Riconoscendo valutazioni già elevate dopo gli aumenti dei corsi degli ultimi due anni, il responsabile degli investimenti nella gestione patrimoniale di UBS vuole credere in una continuazione del rialzo all’inizio del 2025. “Anche se non prevediamo una progressione superiore al 20% come nel 2023 o nel 2024, fondamentali solidi suggeriscono una continuazione del rally”, assicura Mark Haefele in un commento.

Alle 10:57 lo Swiss Market Index (SMI) si è apprezzato dello 0,45% a 11.743,54 punti, lo Swiss Leader Index (SLI) dello 0,51% a 1.946,68 punti e lo Swiss Performance Index (SPI) dello 0,39% a 15.677,68 punti. Delle trenta principali valutazioni, 18 sono aumentate, dieci sono scese e sia Sandoz che Givaudan si sono fermati.

Se il colosso farmaceutico Novartis ha perso un altro 0,1%, il suo amico Roche ha guadagnato lo 0,4% e la compagnia di linea alimentare Nestlé ha guadagnato lo 0,9%.

Il gestore patrimoniale Partners Group (+5,3%) ha prolungato la sua fuga solitaria, sostenuto da una raccomandazione di acquisto di UBS. Il colosso dei mouse Logitech (+2,6%) e il produttore di pompe per vuoto VAT Group (+1,5%) hanno visibilmente beneficiato del calo nel segmento dei chip.

Il chimico edile Sika (-0,8%), ha sofferto di un adeguamento da “sottopeso” a “sovrappeso” della sua raccomandazione di Barclays, ma ha lasciato la lanterna rossa al buon Schindler (-1,3%), senza indicazione particolare.

Il gestore patrimoniale Julius Baer ha registrato un rimbalzo dell’1,1%, dopo la vendita delle sue attività in Brasile nel tentativo di ottimizzare la sua quota di capitale.

Sul mercato più ampio si è distinto il progettista di sostituti ossei Kuros (+21%), che ha collaborato con i servizi di Medtronic per distribuire i suoi MagnetO, tra gli altri, sull’essenziale mercato americano. (AWP)

svizzero

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