Sulle orme di Marine Le Pen a Mayotte, al capezzale dei residenti colpiti dal ciclone Chido

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Sulle orme di Marine Le Pen a Mayotte, al capezzale dei residenti colpiti dal ciclone Chido
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Marine Le Pen si è recata a Mayotte domenica, tre settimane dopo il passaggio del ciclone Chido. Il presidente dei deputati della RN ha fatto il giro dell’isola per incontrare i residenti colpiti, attesi come salvatori dell’isola.

Dopo Emmanuel Macron, François Bayrou ed Elisabeth Borne, è toccato a Marine Le Pen recarsi domenica sull’isola di Mayotte, dove ha fatto il giro dell’isola per incontrare gli abitanti colpiti, tre settimane dopo il passaggio del ciclone Chido.

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Questa visita è stata l’occasione per la presidente dei deputati della RN di confermare la sua popolarità a Mayotte e di delineare le sue proposte per la ricostruzione dell’isola.

Domanda sugli investimenti dei ministri

In mezzo ai bracieri fumanti dei rifiuti, alle lamiere e ai rami ammucchiati ai lati della strada, Marine Le Pen intervista i residenti e condivide il loro sgomento. “Anche quando ascoltiamo le notizie, anche quando guardiamo i servizi, non ci rendiamo conto della serietà di ciò che vediamo quando arriviamo”, ha detto.

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Nonostante l’aspetto caotico del villaggio di Hamjago, situato a nord di Mayotte, i Mahorai attendevano con impazienza l’arrivo di Marine Le Pen, percepita come salvatrice dell’isola. Il membro del Nord-Pas-de-Calais non dimenticare la politica e le promesse fatte da François Bayrou per ricostruire l’isola.

Marine Le Pen mette in dubbio l’investimento dei ministri in loco, in particolare quello di Elisabeth Borne. “Trovo sorprendente che il Ministro dell’Istruzione non sia andato al Lycée du Nord per vedere in che condizioni (è). Non ce ne sono cinquanta, ce n’è uno”, denuncia.

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Popolarità rafforzata e promessa ai Mahorai

Il presidente dei deputati della Rn ha poi suggerito di “fermare l’immigrazione clandestina” per “riuscire a gestire chi c’è”. Richiede anche risposte concrete.

“Sento la gente dire che dobbiamo fermare la costruzione dei bangas. Per il momento non vedo nulla, è in fase di ricostruzione», ha continuato.

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Senza grandi leve per agire concretamente, Marine Le Pen lascia l’arcipelago con crescente popolarità, facendo una promessa ai Mahorais: garantire la corretta ricostruzione dell’isola da parte dell’Assemblea Nazionale e modificare ampiamente la legge di emergenza per l’arcipelago, presentata mercoledì al Consiglio dei ministri.

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