Per Éric Lombard, ministro dell’Economia, che inizierà lunedì 6 gennaio le consultazioni con i gruppi politici, la priorità è il bilancio. E il compito si preannuncia particolarmente arduo, al punto che, non senza umorismo, si autodefinisce un supereroe “Uomo Ragno“. Spetta a lui ridurre il deficit e il suo abissale debito, senza uccidere la crescita, stimolando al tempo stesso la fiducia degli investitori, e poi far adottare il suo bilancio senza essere censurato.
Inoltre, dovrà gestire alcuni vincoli, tra cui alcuni finanziari e costituzionali, che il governo Barnier non aveva. Il primo è il tempo. Per evitare che 600.000 francesi cadano sotto l’imposta sul reddito e che 18 milioni ne paghino di più, secondo gli ultimi dati di Bercy, occorre un bilancio con una scala indicizzata all’inflazione prima del mese di marzo.
Inoltre, più a lungo aspettiamo, più fragile diventa l’economia. Le comunità imprenditoriali e i mercati stanno diventando sempre più impazienti. E l’attività si sta contraendo. “La Francia non può vivere in servizio minimo con una legge speciale”riconosce anche Amélie de Montchalin, ministro dei conti pubblici Parigino-Oggi in FranciaLunedì mattina.
Quindi, per muoversi più velocemente, il governo ripartirà dal vecchio bilancio. Come base serviranno i testi di bilancio attualmente all’esame, in particolare la versione elaborata dal Senato. Il problema è che mancano più di dieci miliardi di euro, secondo Amélie de Montchalin. Il ministro però promette risparmi senza aumentare troppo le tasse, per non penalizzare il ceto medio.
Per trovare i soldi, il governo deve proporre nuove idee. Bercy vuole mantenere la tassa sui biglietti aerei e quella sui riacquisti di azioni proprie. Vuole anche mantenere il contributo eccezionale sulle grandi imprese, anche se non può ripristinarlo così com’è, perché sarebbe incostituzionale.
Un’ulteriore difficoltà si pone per Éric Lombard, che deve affrontare spese aggiuntive, come l’indicizzazione di tutte le pensioni all’inflazione, che rappresenta 6 miliardi di euro. Il problema delle finanze francesi non sarà quindi risolto immediatamente. Il governo punta a un deficit che non sia significativamente superiore al 5% del Pil, probabilmente al 5,4%.