CI dati sono stati comunicati il 30 dicembre 2024 dal Ministro della Sanità e della Protezione Sociale, Amine Tahraoui, in risposta alle interrogazioni orali alla Camera dei Rappresentanti. Pertanto, i bambini sotto i 12 anni rappresentano quasi la metà delle vittime, un dato che sottolinea l’urgenza di agire per proteggere questa popolazione vulnerabile.
La rapida diffusione dell’epidemia, che ora colpisce tutte le 12 regioni del Regno, è attribuita a un preoccupante calo dei tassi di vaccinazione dopo la crisi sanitaria Covid-19. Questo declino è aggravato dalla crescente sfiducia nei confronti dei vaccini, un fenomeno che non risparmia il Marocco e che complica ulteriormente gli sforzi delle autorità sanitarie.
Il morbillo, che si manifesta con sintomi quali febbre, naso che cola, occhi rossi, tosse, depressione, irritabilità, seguiti dalla comparsa di un’eruzione cutanea rossa su tutto il corpo, si diffonde attraverso le vie respiratorie, attraverso la tosse, gli starnuti o il contatto con superfici contaminate. Inoltre, un bambino malato può contagiare tra le 16 e le 20 persone.
Vaccinazione: una salvaguardia essenziale
Il dottor Tayeb Hamdi, medico e ricercatore in politiche e sistemi sanitari, assicura che l’emergere di nuove epidemie di morbillo, accompagnate da morti tra i bambini, è direttamente collegata a due fattori principali: un calo della copertura vaccinale e un allentamento della sorveglianza epidemiologica.
“Un bambino non vaccinato (dose zero) o vaccinato in modo incompleto (una dose invece di due) è ad alto rischio di contrarre la malattia. Una popolazione la cui copertura vaccinale contro il morbillo è inferiore al 95% subirà inevitabilmente un’esplosione di focolai ed epidemie di morbillo su base continua.
Secondo il Ministero della Salute, nessuna regione del Marocco raggiunge attualmente la soglia di copertura necessaria del 95%. In alcune regioni, i tassi sono ben al di sotto di questa cifra, riflettendo un lassismo nella vaccinazione e nella sorveglianza epidemiologica. La regione di Béni Mellal-Khénifra è stata colpita all’inizio del 2023, seguita dalla regione di Souss Massa nel settembre 2023, poi recentemente dalla regione di Tangeri-Tétouan-Al Hoceima», precisa il dottor Hamdi.
La gravità del morbillo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ricorda che il morbillo resta una delle malattie più contagiose al mondo e che nessun Paese è completamente al sicuro da un’epidemia. Il declino dei sistemi di sorveglianza e dei tassi di vaccinazione osservato a livello globale aumenta il rischio dell’insorgenza di focolai epidemici.
Nel 2023 il morbillo colpirà più di 10 milioni di persone nel mondo, con un incremento del 20% rispetto al 2022. Questa patologia ha causato più di 100.000 morti, soprattutto tra neonati e bambini sotto i cinque anni. Coloro che sono sopravvissuti alla malattia ora soffrono di gravi complicazioni, come cecità, encefalite (infiammazione del cervello) e altri effetti collaterali irreversibili.
“L’esitazione vaccinale e la pandemia di Covid-19 sono tra le ragioni del ritorno del morbillo in paesi che tuttavia erano riusciti a debellarlo. Tuttavia, è essenziale ricercare, su scala marocchina, tutte le ragioni di questa ampia sottovaccinazione e dell’allentamento della sorveglianza epidemiologica, in un paese noto per essere stato a lungo un paladino della vaccinazione contro le malattie bersaglio nei bambini. », sottolinea il dottor Hamdi.
E per continuare: “Resto categorico: la vaccinazione è sicura ed efficace. Questo è il modo migliore per evitare infezioni, malattie ed epidemie di morbillo. Va ricordato che la sola vaccinazione contro questa malattia ha salvato 56 milioni di vite in tutto il mondo tra il 2000 e il 2021. Pertanto, i gruppi più a rischio sono i bambini sotto i 5 anni, gli adulti sotto i 30 anni, le donne incinte, i bambini malnutriti e le persone affette da malattie indebolendo il loro sistema immunitario.
Per porre rimedio a questa situazione, lo scorso marzo il Ministero della Salute ha lanciato una campagna nazionale di vaccinazione per ripristinare i livelli di copertura vaccinale prima della pandemia. Questa iniziativa mira a vaccinare in via prioritaria i bambini di età compresa tra nove e diciotto mesi, recuperando le dosi mancanti in coloro che non hanno ricevuto le due iniezioni necessarie.
In quest’ottica il ministero invita le famiglie a verificare il libretto delle vaccinazioni dei propri figli e a recarsi presso i centri sanitari per ricevere i vaccini gratuiti. Questa campagna, oltre al suo carattere preventivo, mira a limitare i rischi di future epidemie e a contenere la diffusione del virus.
Sulla stessa linea, il dottor Hamdi chiede una mobilitazione nazionale volta a sensibilizzare le famiglie sull’importanza della vaccinazione e incoraggiare la loro adesione a programmi di recupero, al fine di fermare la diffusione del morbillo. Propone inoltre di rafforzare i servizi di vaccinazione in tutte le regioni e di riattivare una rigorosa sorveglianza epidemiologica. Infine, insiste sulla necessità di mobilitare tutti gli operatori sanitari per raggiungere una copertura vaccinale ottimale.
Con quasi 20.000 casi in poco più di un anno, il morbillo ci ricorda quanto una vigilanza costante sia essenziale per preservare i progressi in termini di salute pubblica.
IZ
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