Si tratta di una nuova abitudine che gli ascoltatori delle radio pubbliche locali adotteranno da lunedì 6 gennaio alle 5 del mattino: la rete di 44 antenne di Radio France, già France Bleu, si chiama Ici. Questo cambiamento rientra nell’ambito di una fusione di lunga data con France 3. Sulla televisione pubblica, il logo dell’Ici è già presente sullo schermo dal 5 novembre durante i programmi regionali.
“Tutte le stazioni locali di Radio France vengono rinominate”ha spiegato la direttrice della rete, Céline Pigalle. Quindi, invece di France Bleu Alsace, France Bleu Breizh Izel o France Bleu Pays de Savoie, parleremo ora di Ici Alsace, Ici Breizh Izel e Ici Pays de Savoie.
“Ciò che è fantastico per il pubblico è che cambia tutto e non cambia nullaha commentato MMe Pigalle. Gli ascoltatori continueranno ad ascoltare i loro ospiti, i loro giornalisti, le loro partite, i loro incontri. » Questo “nuova identità” anche il marchio “un nuovo slancio” per la rete. Qui scommetteremo su “notizie locali, musica e buon umore”ha sottolineato la signora Pigalle alla fine di novembre durante una conferenza stampa a Parigi “prossimità” et “il servizio”.
Questo cambio di nome avviene in un momento in cui France Bleu cresce in termini di audience, con 2,59 milioni di ascoltatori giornalieri (+87.000 in un anno), secondo gli ultimi dati di Médiamétrie, pubblicati a metà novembre.
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Sospesa la riforma del servizio televisivo pubblico
La presidente di France Télévisions, Delphine Ernotte-Cunci, e la sua omologa di Radio France, Sibyle Veil, hanno annunciato nell’ottobre 2023 l’eventuale unione di France 3 e France Bleu sotto il marchio Ici, al fine di rafforzare la cooperazione illustrata dalla mattinata congiunta spettacoli lanciati nel 2019.
Ma l’istituzione dell’etichetta Ici ha suscitato l’opposizione dei sindacati di Radio France e di France Télévisions, i cui avversari la vedono come l’inizio di una fusione pura e semplice. Soprattutto perché è in corso una riforma della radiodiffusione pubblica.
Spinto dal ministro della Cultura, Rachida Dati, il progetto di partecipazione congiunta e poi di fusione delle società audiovisive pubbliche è stato sospeso quest’estate dallo scioglimento dell’Assemblea nazionale. Mantenuto al governo, MMe Dati vuole rilanciare la fusione, almeno con il progetto holding. Il cambio di nome è accompagnato da una campagna stampa, digitale e televisiva, oltre che da un’ondata di affissioni.
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