Il deputato Mbaye Dione, membro dell’Alliance des Forces de Progrès (AFP), durante la sua apparizione al programma Point de Vue su RTS, ha reagito alla polemica sulla vendita della casa ufficiale del presidente dell’Assemblea nazionale. Destituendo ogni responsabilità dal suo leader, Moustapha Niass, che ha occupato il posto dal 2012 al 2022, ha denunciato quello che definisce “uno scandalo estremamente grave” e ha chiesto un’indagine approfondita sulla questione.
Mbaye Dione ha voluto mettere le cose in chiaro di fronte alle accuse di Abdou Mbow, che accusa di aver “falsato la cronologia”. Secondo il deputato, Moustapha Niass, da quando è entrato in carica come capo dell’Assemblea nazionale, non ha mai occupato questa residenza ufficiale, preferendo restare a casa sua.
Nel 2017, la corrispondenza del Ministro del Bilancio e del Direttore del Patrimonio Edile avrebbe proposto di restituire questa casa a un senegalese, in condizioni che il signor Dione descrive come “sfocate”.
Tuttavia, Moustapha Niass avrebbe rifiutato categoricamente, informando il presidente Macky Sall del suo disaccordo con l’eventuale alienazione di questa proprietà demaniale.
“Niente giustificava una simile vendita, e il presidente Niass ha mantenuto questa carica fino alla sua partenza nel 2022”, ha sottolineato, precisando che all’epoca la casa non era ancora stata venduta, come testimonia il dossier di consegna al suo successore, Amadou Mame Diop.
Secondo Mbaye Dione, la vendita della casa è stata perfezionata nell’agosto del 2024, due anni dopo la partenza di Moustapha Niass dalla presidenza dell’Assemblea nazionale. Ha denunciato un’operazione realizzata in “condizioni opache” e che, secondo lui, non è stata convalidata dall’Assemblea nazionale.
“È uno scandalo che condanniamo fermamente. Chiediamo che venga fatta tutta la luce su questa vicenda”, ha insistito il deputato, chiedendo la totale trasparenza nella gestione del patrimonio pubblico.