Il tribunale di Vannes ha condannato questo giovedì, 26 dicembre, un uomo di 43 anni a sei mesi di carcere per violenza contro la sua compagna, in questo caso, uno schiaffo davanti alla porta del centro di custodia cautelare di Vannes lo ha accompagnato dopo la liberazione concessa nell'ambito di una modifica di pena. Gli eventi, avvenuti il 19 dicembre, sono stati filmati dalla telecamera di sorveglianza del centro di custodia cautelare. Vediamo l'imputato alzare la mano verso la moglie. In tribunale ha spiegato che si trattava di un gioco: “Voleva sapere cosa c'era nel bagagliaio dell'auto! Era il suo regalo di Natale. Ho fatto il gesto di schiaffeggiarlo. Ci prendevamo in giro a vicenda. Non c'era violenza tra noi. Poi ci siamo baciati.”
“È proprio alla fine della frase e viene privato del Capodanno”…
Una volta restituito al centro di custodia cautelare, all'imputato è stata notificata la sospensione della pena per aver schiaffeggiato la moglie, cosa che ha provocato la sua rabbia, da qui la prevenzione di oltraggio nei confronti del vicedirettore del centro di custodia cautelare. È stato poi preso in custodia presso la stazione di polizia dove ha rifiutato l'alcol test. “Ho perso la pazienza, ma in nessun momento ho minacciato”, ha risposto l'imputato al presidente Pierre-Olivier Danino riguardo all'indignazione.
Richiesto un anno di carcere
Per quanto riguarda lo schiaffo davanti al centro di custodia cautelare, il pubblico ministero Sylvain Darchy ha sottolineato alla corte che il colpo è stato sferrato con forza e che la vittima è stata vista tenersi la guancia due volte: “Questo atto non rientra nel gioco. C'è la volontà di nascondere l'esistenza di questo schiaffo”, ha detto il pubblico ministero prima di chiedere un anno di reclusione.
“Il mio cliente contesta che avrebbe potuto minacciare il vicedirettore. Si è semplicemente difeso di fronte alla punizione ingiusta. È appena alla fine della pena e gli viene negato il Capodanno», ha sostenuto l'avvocato difensore. Quanto a questo schiaffo era un gioco, poi ci sono state le carezze sulla testa. L'imputato risultava detenuto, il tribunale ha ordinato la prosecuzione della detenzione. Per l'oltraggio dovrà pagare 200 euro di danni morali.