Beaucaire: il municipio della RN mantiene il presepe di Natale nonostante una decisione del tribunale

Beaucaire: il municipio della RN mantiene il presepe di Natale nonostante una decisione del tribunale
Beaucaire: il municipio della RN mantiene il presepe di Natale nonostante una decisione del tribunale
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Ancora un altro stallo attorno al presepe di Natale di Beaucaire. Da dieci anni, il comune del Rally Nazionale del Gard installa stalle, presepi e figurine ai piedi del municipio. Solo che il tribunale amministrativo di Nîmes, investito dalla Lega per i diritti dell'uomo (LDH), ha ordinato venerdì scorso al sindaco Nelson Chaudon di rimuovere questa rappresentazione della natività “in nome del principio di laicità” entro 48 ore.

Il comune sembra particolarmente attento a questa tradizione poiché la LDH precisa in un comunicato stampa che il consigliere ha esercitato pressioni sull'organo giudiziario, noleggiando “a spese del contribuente” due autobus di simpatizzanti con l'obiettivo di “interrompere” l'udienza. Senza successo, quindi. Scaduto lunedì il termine, il Comune è ora tenuto a pagare una sanzione di 1.000 euro per ogni ulteriore giorno di esposizione, sempre in applicazione di questa decisione del tribunale.

Nelson Chaudon non si arrende: il sindaco ha indetto un referendum sulla questione, invitando Beaucairois a rispondere alla seguente domanda: “Sei favorevole all'esposizione di un presepe provenzale nel municipio come si fa da dieci anni? » Il punteggio è chiaro, visto che su 1.680 residenti intervenuti il ​​98,56% ha votato “sì”, con un tasso di astensione pari a circa il 90%.

A parte il fatto che questo voto non ha alcuna preminenza sulla decisione giudiziaria, il sistema giudiziario non ha quindi logicamente ritirato il suo divieto. Il termine di 48 ore è scaduto, quindi il consigliere ha pubblicato un video in cui annunciava che avrebbe presentato ricorso alla Corte Suprema, secondo 20 Minutes. Nelson Chaudon segnala anche il mantenimento di questo asilo nido “provenzale” e lancia un appello a donazioni per finanziare “il prossimo anno”, precisando che sarebbe “illegale” pagare le spese legali con la somma raccolta.

“La lotta continua quindi per difendere le nostre tradizioni e la nostra identità”, prosegue nel video. Nonostante, quindi, le decisioni del tribunale.

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