L'edizione del 1966 della 24 Ore di Le Mans rimase famosa per la battaglia tra Ford e Ferrari, gara che vide vincere per la prima volta la casa americana. Questo calvario degno di uno scenario hollywoodiano (lo ritroviamo nel film Le Mans66 con Matt Damon e Christian Bale) è stato segnato anche da altri primati e storie mai raccontate. Eccoli.
Quando cadde il traguardo dei 200 km/h di media… La prima vittoria di un costruttore americano nel 24 Ore di Le Mans era anche, e questo è quasi un simbolo, il primo di un motore V8 ! In 1966abbiamo quindi festeggiato a Mans un “doppio primo”. Per l'occasione è stato battuto il record sul giro. Usato da allora 1956il circuito nel suo sviluppo 13.461 km era, quell'anno, coperto da più di 230 chilometri orari di media in un giro E Gurney. Più precisamente, ha firmato a 3'30''6O 230,103 km/h di media.
In gara, è più di 200 km orari di media che i vincitori hanno tagliato il traguardo. 359 tourO 4 843,09 km sono stati viaggiati 201,795 km/h di media versare Bruce McLaren et Chris Amon. Un traguardo simbolico, ormai superato ad ogni edizione.
IL 24 Ore di Le Mans 1966è anche un aumento del potere di Porsche. Dietro il corteo Guado e la tripletta realizzata dal produttore all'ovale, Porsche si è distinto. Cinque delle sette vetture iscritte hanno concluso l'evento, con il costruttore tedesco che ha occupato la quarta posizionee5e6e e 7e luoghi. Porsche vinto ancora una volta l'indice di prestazionegrazie ad A 906/6 con un aspetto aerodinamico (906/6LH n°30).
In GTabbiamo assistito alla primissima vittoria di a Porsche 911. Sì, dentro 1966il modello cult ha preso parte per la prima volta alla gara. Da allora è diventato quello con il maggior numero di partenze. Questa prima vittoria, all'arrivo di 24 Ore di Le Mansè stato il lavoro di un duo francese con Jacques Dewez et Jean Kerguenloro 911S commessi sotto lo stendardo “J.Franco”. Unica vettura della categoria GT2.0 lIL Porsche era chiaramente la più vicina a un'auto di serie sulla griglia. Avrebbe dato delle idee, quattro 911S essendo inizialmente dentro 1967. La mania fu rapida in seguito per il 911Tcon sette copie all'inizio in 1969. Gli inizi di una linea che continua ancora oggi.
Durante il 24 Ore di Le Mans 1966rinomati principianti sono scesi in pista. Quell'anno si ospitò la gara automobilistica più bella e più grande del mondo 55 concorrenti al via. Tra i marchi debuttanti, abbiamo trovato Bizzarini, Serenissimama anche, Chaparral et Dimensione !
Dalla parte di Bizzariniil battesimo del fuoco si trasformò presto in una prova. Al momento della partenza – con i piloti che correvano verso le loro macchine – Edgar Berney ha messo un po' troppo entusiasmo nel compito e si è allontanato proprio mentre tutti gli altri stavano correndo via. La vettura non avrebbe brillato in seguito, ritirandosi dopo appena due ore di corsa e otto brevi giri.
IL Serenissima Jungla GT Spyder realizzato 40 tour. Un passaggio veloce per Jean-Claude Sauer et Jean de Mortemartcome la breve epopea del marchio in Formula 1 (sette Gran Premi in tutto 1961 et 1962).
Collina et Bonnie Hanno condiviso il volante di a Chaparral 2Dvittorioso poche settimane prima a Nürburgring. Un'auto ritirata per problemi elettrici. Non si preoccupava di ciò che la rendeva unica: un cambio automatico accoppiato ad un motore Chevrolet V8 da 5,4 litri.
Dimensione prese il via per la prima volta in assoluto con tre vetture iscritte: così fu Matra 620 con motori V8BRM. Non tutte queste auto hanno superato la notte. Ma un certo Henri Pescarolo assaggiato lì per la prima volta 24 Ore di Le Mans. Idem per il suo compagno di squadra, il compianto Jean-Pierre Jaussaud. Se quest'ultimo conta 13 partecipazioni (come Jürgen Barth o Lucien Bianchi per esempio), «La pesca» è lui il detentore del record con 33 partenze 24 Ore di Le Mans !
Sotto i riflettori c’erano anche le piccole auto francesi 1966. Dietro le sei auto entrate Ferrarigli otto prototipi MKII e il cinque Ford GT40erano i colori francesi a brillare nel Mansquell'anno. In effetti, il Alpine-Renault e il CD Peugeot SP66motorizzato Peugeotanimava la corsa dei “piccoli motori”, prototipi meno potenti dei mostri americani e italiani.
IL Compagnia automobilistica alpina ha vinto la categoria prototipo 1,3 lIL A210 dominando il loro soggetto e superando il simpatico Marcos Mini Marcos GT 2+2 Di Claude Ballot-Léna e Jean-Louis Marnat o, ancora, a Austin-Healey Sprite Le Mans provenienti da oltremanica.
Per i tre CD Peugeot SP66la gara è stata più complicata, ma le creazioni di Carlo Deutsch (CD) attirato appassionati. Sotto il cofano ora abbiamo trovato i motori Peugeot204 con una cilindrata di 1130cm3con il supporto non ufficiale del marchio Lion. Con un potere totale di pochi 110 cavalli chi può farti sorridere, Peugeot CD SP66 potrebbe, tuttavia, tagliare l'aria nel Hunaudières ha 250 chilometri all'ora. Un'impresa resa possibile da un peso ridotto di 760 chilima anche un'aerodinamica attenta, con a Cx di 0,20. Un'auto simbolo dell'ingegneria francese, pioniera.
Infine, il CD Peugeot SP66ricordiamolo, era tornato, sul grande circuito di 24 Ore di Le Mansquesto durante Classica di Le Mans 2022grazie a L'Avventura Peugeot che ha ingaggiato il prototipo del passato. Potete riviverlo, in video, cliccando su “Riproduci” qui sotto.
Testo: Geoffroy Barre
Foto: Ford, Ferrari, DR e LesVoitures.com