l'essenziale
La Revue du Tarn dedica la sua edizione di dicembre a Henri de Toulouse-Lautrec, offrendo uno sguardo originale sul pittore albigese.
Sono trascorsi trent'anni da quando la Revue du Tarn, fondata nel 1875, dedicò uno dei suoi numeri a Henri de Toulouse-Lautrec. «Era necessario proporre qualcosa di nuovo», ha confessato per l'occasione il suo caporedattore. Nell'auditorium del museo Toulouse-Lautrec, dove ha presentato mercoledì il numero 276 della sua rivista, Guillaume Gras era circondato in particolare dal presidente della Società degli amici del museo Toulouse-Lautrec, nonché dal direttore e curatore del museo Toulouse-Lautrec patrimonio del museo.
Certo, al pittore albigese sono già stati dedicati più di 200 biografie e cataloghi di mostre, ma la Revue du Tarn e i suoi dieci autori volontari riescono a mettere in luce, con originalità, “HTL”, un artista particolarmente aperto alle idee del suo tempo.
Testimone del suo tempo
La sua fragile salute lo portò ad interessarsi da vicino al mondo della medicina. “Aveva un vero fascino per questo campo, a giudicare dal numero di dipinti di operazioni e di schizzi che ha lasciato”, sottolinea Guillaume Gras. Un capitolo è quindi dedicato a “questo paziente curioso di medicina”. Un altro, altrettanto affascinante, evoca l’artista dei tribunali, al quale si devono una cinquantina di schizzi realizzati nelle aule del tribunale di Parigi nel 1896.
Testimone del suo tempo, il nativo influenzò anche i più grandi, tra cui Picasso. La rivista fa eco a questo, dedicando anche un intero e toccante capitolo alla contessa Adèle, madre dell'artista. Si scrivevano moltissimo, e questa corrispondenza privata la dice lunga sull'angoscia di una madre che dedicherà in ogni modo la propria vita a questo figlio eccezionale. Altrettanto commovente: il ritratto del pittore, basato su una fotografia del 1885, presentato quel giorno nell'auditorium del museo.
Ritratto contemporaneo
Un disegno realizzato in gesso nero e carboncino da Eric Fonteneau adorna la copertina del trimestrale del Tarn. L'artista visivo lo ha donato alla Società degli Amici del Museo Toulouse-Lautrec, che ha partecipato a questo progetto. «Fin dalla sua creazione, la nostra associazione ha donato o sostenuto l’acquisizione di più di un centinaio di opere e documenti entrati permanentemente nelle collezioni del museo», ama sottolineare il suo presidente. Brigitte Bénézech ha inoltre donato, nel corso di una seduta, a Fanny Girard, curatrice del museo, due opere da collezione riferite al pittore albigese.