2000-2025, una retrospettiva che mostra un quadro idilliaco della Svizzera

2000-2025, una retrospettiva che mostra un quadro idilliaco della Svizzera
2000-2025, una retrospettiva che mostra un quadro idilliaco della Svizzera
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In quasi 25 anni la Svizzera è diventata più ricca. È diventata metropolitana e globale. Sei indicatori testimoniano questa evoluzione: la popolazione è balzata da 7,4 milioni a 9 milioni, il Pil è passato da 280 miliardi di dollari a circa 900 miliardi. Grazie a questa crescita, il debito pubblico si è contratto dal 51,3% del PIL nel 2000 al 38,30% nel 2024. L’inflazione è rimasta stabile, superando raramente l’1% con tassi di interesse della BNS molto bassi tra l’1,75% e lo 0,5% (oggi) che hanno addirittura registrato un periodo di tassi negativi. Infine, il livello degli investimenti in ricerca e sviluppo è rimasto elevato, addirittura il più alto a livello mondiale pro capite.

Tutto questo è notevole. Anche nel confronto internazionale. Prendiamo l’esempio dell’Austria, l’altro paese alpino. Le cifre sono divergenti con questo paese. Solo per i dati del Pil (circa 200 miliardi di dollari nel 2000 per 500 miliardi oggi) e della popolazione (8 milioni nel 2000 per 9 milioni nel 2024), si nota una progressione molto inferiore a quella della Svizzera.

Allora cosa è successo in 25 anni per causare un simile divario?

La Svizzera ha vissuto una trasformazione profonda: quella di un Paese che, da un lato, si è urbanizzato rapidamente sotto la pressione demografica e, dall’altro, si è fortemente globalizzato attraverso l’uso diffuso delle telecomunicazioni, finalmente liberalizzate. Metropoli e globale, dicevamo in premessa, poggia infatti su basi preesistenti di grandi qualità come tre settori economicamente dominanti: farmaceutico, finanziario e industriale (macchine utensili + orologeria); tre metropoli territoriali (Zurigo, Basilea e la regione del Lago di Ginevra); tre asset formativi (apprendistato dua, alta formazione censita sul territorio (HES e UNI) ed EPF in competizione globale).

La Svizzera è riuscita ad entrare nell’era digitale a tutti i livelli (2e mondo) grazie ad un elevato livello di investimenti nelle telecomunicazioni come Internet e la fibra ottica, autorizzando in particolare la delocalizzazione di attività precedentemente legate a luoghi specifici come le borse delle materie prime “asta aperta”. Qui pensiamo a Chicago, Londra o New York. Che Zugo o Ginevra diventino delle città importanti, solo la tecnologia moderna può spiegarlo materialmente. Un altro esempio è che Zurigo è diventata, in questo quarto di secolo, un hub digitale globale, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale. Anche in questo caso la spiegazione è data dalla qualità del PFZ e delle telecomunicazioni.

Le tre lezioni importanti:

1. L’economia svizzera si è dimostrata innovativa, resiliente ed efficiente. Anche la Svizzera romanda ha registrato una crescita – grazie ad un effetto di recupero – vedi un recente studio sulle banche cantonali.

2. Ginevra è diventata la capitale delle materie prime. Circa il 25% delle transazioni commerciali mondiali di materie prime avviene in Svizzera. 500 società commerciali, principalmente con sede a Ginevra. Queste aziende sono attratte soprattutto dalla libertà del traffico dei pagamenti e dai vantaggiosi pacchetti fiscali offerti dal Cantone. I principali operatori privati ​​sono Vitol, Trafigura, Mercuria, Total, Cargill e Gunvor.

3. Zurigo è emersa come la principale città europea dell’intelligenza digitale e poi artificiale (AI). Il grande centro di ricerca di Google (5.000 posti di lavoro) ne è un indicatore, così come quelli di IBM, Microsoft, OpenAi, Facebook (Meta). La nascita di centinaia di startup ogni anno completa il quadro di un ecosistema dinamico.

Un quadro idilliaco che dice poco del nostro futuro, poiché tutto sembra essere rimesso in discussione per il prossimo quarto di secolo!

Continua…

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