Dal Codice Da Vinci di Dan Brown ai romanzi polizieschi di autori noti e riconosciuti come Maxime Chattam, Jean-Christophe Grangé e Michel Bussi, Mickaël Bénétruy è un avido lettore di intrighi e indagini fin dall'adolescenza.
Oggi papà casalingo dopo la nascita del terzo figlio, e dopo aver lavorato per dieci anni nell'industria dell'orologeria e poi della medicina, esce oggi in sala il suo primo thriller “Le carège des fées” di Zaloé. “Il giorno in cui è scattato tutto, ho iniziato a scarabocchiare la storia che avevo in mente e poi ho immaginato un piano che ho sviluppato nei capitoli”, spiega con umiltà.
Infine, la storia affascina fin dalle prime pagine e stuzzica la curiosità di seguire l'eroina, Léna, tra Francia e Svizzera, nelle sue indagini come investigatore privato. “Si tratta di una giovane donna che durante l'infanzia e l'adolescenza è stata sfruttata da una rete mafiosa. “È una persona solitaria con un carattere forte.” Lo dimostrerà infatti attraverso le pagine dopo essersi fatta carico di un'indagine in seguito all'incidente subito dal suo capo. Con Simon, un giovane di Ginevra che ha contattato la sua agenzia dopo la scoperta di misteriose fotografie nella casa di suo nonno, Léna porterà a galla terribili segreti. Una trama ben strutturata, personaggi accattivanti, con un tocco di umorismo. Abbastanza per convincere gli appassionati dei thriller di questo primo romanzo che attenderanno con impazienza la prossima indagine.