Il Ministero della Salute e della Protezione Sociale (MSPS) ha rivelato, sabato 14 dicembre, i risultati dell’indagine sui decessi ritenuti “preoccupanti” presso il Centro ospedaliero Moulay Youssef di Rabat. Egli confuta qualsiasi collegamento con il guasto tecnico.
Il dipartimento di Amine Tahraoui segnala a questo proposito che in seguito alla diffusione di informazioni riguardanti la morte di quattro persone presso il Centro ospedaliero Moulay Youssef di Rabat, presumibilmente in relazione ad un guasto tecnico ai canali di erogazione dell’ossigeno, una commissione di inchiesta del L’Ispettorato Generale del Ministero è stato inviato sul posto per esaminare le circostanze di queste morti.
Il rapporto della commissione, composta da funzionari dell’amministrazione centrale, medici specializzati in anestesia e rianimazione, nonché tecnici specializzati nella manutenzione delle attrezzature mediche, ha concluso che i decessi non sono legati a guasti tecnici, decide la MSPS, che indica che i decessi erano dovuti a complicazioni delle malattie dei pazienti interessati.
Il documento specifica quanto segue:
Natura e durata del guasto tecnico
– Martedì 10 dicembre 2024 alle 10:40 è stato constatato un improvviso guasto tecnico nei canali di alimentazione dell’ossigeno del reparto di terapia intensiva del Centro ospedaliero Moulay Youssef di Rabat.
– Questo guasto non è stato legato alla mancanza di ossigeno o a un’interruzione di corrente, contrariamente a quanto riportato da alcuni media.
– Il servizio di fornitura di ossigeno ha ripreso il normale funzionamento dopo circa 40 minuti.
Continuità dell’apporto di ossigeno
– Nonostante l’interruzione, tutti i pazienti del reparto interessato hanno continuato a ricevere ossigeno utilizzando bombole di ossigeno portatili, garantendo così la continuità delle cure.
Analisi dei decessi registrati
– Martedì 10 dicembre 2024 sono stati registrati due decessi, contrariamente alle segnalazioni di quattro decessi.
– Il primo decesso è avvenuto due ore e mezza dopo l’interruzione, il secondo più di quattro ore dopo.
– Il rapporto conferma che questi decessi non sono legati al guasto tecnico ma alle complicazioni delle gravi patologie dei pazienti, ricoverati in terapia intensiva rispettivamente per 14 giorni e 4 giorni.
Infine, l’MSPS ha inviato le sue condoglianze alle famiglie dei defunti e ha ribadito il suo impegno a fornire servizi sanitari di qualità a tutti i cittadini, oltre ad assicurare che continuerà a informare l’opinione pubblica su qualsiasi sviluppo legato a questa questione.