Rifaat al-Assad è stato deferito alla giustizia svizzera a marzo per crimini di guerra.Chiave di volta
Rifaat al-Assad è nel mirino della giustizia svizzera per crimini risalenti al 1982. Ma bisogna ancora sapere dove si trova e se è vivo.
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“Molte incognite” aleggiano ancora attorno all’ex vicepresidente siriano Rifaat al-Assad dopo la caduta del regime di suo nipote Bashar al-Assad, secondo l’ONG Trial International con sede a Ginevra. Ma negli ultimi giorni la necessità della gente di trovare l’uomo preso di mira dalla giustizia svizzera è aumentata, dice.
Rimangono ancora “molte incognite”, perché dobbiamo ancora capire dove si trova Rifaat al-Assad, ha detto mercoledì a Keystone-ATS Benoît Meystre, consulente legale della ONG.
“Potrebbe aver lasciato il Paese, ma è anche possibile che sia stato arrestato o addirittura morto”
Se il tribunale ottenesse la prova che lo zio di Bashar al-Assad è morto, il procedimento in corso in Svizzera finirebbe. Allo stato attuale, secondo Meystre, la situazione attuale non ha alcun impatto sulla procedura in quanto tale.
Sanguinoso repressione
Rifaat al-Assad, soprannominato il “macellaio di Hama”, è stato deferito alla giustizia svizzera lo scorso marzo per crimini di guerra e crimini contro l’umanità risalenti al febbraio 1982, durante la sanguinosa repressione di un’insurrezione islamista nella città di Hama, nel Siria centrale. Ha causato tra 10.000 e 40.000 morti.
“Riteniamo che il bisogno di giustizia sia aumentato dagli ultimi eventi”, afferma Meystre. L’apertura delle carceri siriane dà potenzialmente accesso a testimoni del massacro che potrebbero testimoniare in un processo in Svizzera, dice.
Secondo lui, la giustizia svizzera avrebbe un ruolo da svolgere se l’ex vicepresidente siriano venisse ritrovato, dato che le autorità siriane hanno poche possibilità di giudicare a breve termine i complici del regime. (at)
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