Dal 21 novembre, diversi episodi di furti di abitazioni seminano il terrore nella Loira Atlantica e nel Morbihan. I criminali, guanti e mascherati, hanno fatto irruzione nelle case di anziani, spesso vittime modeste, nel cuore della notte. Il loro metodo: aprire le porte con un calcio, dirigersi rapidamente verso le camere da letto, svegliare all'improvviso i loro obiettivi e minacciarli con una pistola.
Le vittime, di età compresa tra i 60 ei 90 anni, venivano talvolta colpite, soprattutto con il calcio della pistola, mentre gli indagati chiedevano gioielli, casseforti inesistenti o contanti. Il bottino, tuttavia, fu irrisorio rispetto al livello di violenza utilizzato.
Un'auto rubata li tradisce
Si tratta di un dettaglio che ha permesso agli investigatori di seguire la pista degli indagati: una Volkswagen rubata durante uno dei primi furti e utilizzata per i successivi misfatti. Grazie a questo veicolo, la Sezione Ricerche di Nantes (SR) ha individuato il nascondiglio della banda: un hotel situato a Rezé, a sud di Nantes.
Venerdì 6 dicembre, all'alba, unità del GIGN di Nantes sono intervenute per arrestare tre uomini e una donna, tutti giovani. Un quinto sospettato, identificato come potenziale ricettatore, è stato arrestato due ore dopo.
Una serie si è fermata di colpo
L'emergenza era reale. La serie di furti violenti, iniziata a Saint-Léger-les-Vignes, è proseguita fino a Grandchamp-des-Fontaines, passando per Saint-Aignan-de-Grandlieu, Bouguenais e diversi comuni del Morbihan come Arradon e Saint-Avé .
Le perquisizioni hanno portato al sequestro della refurtiva e di una pistola, riconosciuta da diverse vittime.
Quattro indagati in custodia cautelare
È stata aperta un'indagine giudiziaria per furto ed estorsione con armi da parte di una banda organizzata. Quattro dei cinque sospettati sono oggetto di richieste di custodia cautelare, ha indicato la procura di Nantes. Alcuni di loro sono recidivi, essendo già stati condannati per simili atti di violenza e danni alla proprietà.
Se alcuni negano il loro coinvolgimento, un sospettato ha già ammesso la sua partecipazione ai fatti. Le vittime, dal canto loro, stanno ora cercando di superare il trauma lasciato da questi atti di incredibile violenza.