Diversi fattori parlano a favore di questa candidatura. Innanzitutto, il Consiglio di Sicurezza è oggetto di un progetto di allargamento volto a riflettere meglio gli attuali equilibri di potere e a concedere maggiore spazio alle diverse regioni del mondo. Poi, l’eventuale ritorno dell’ex presidente americano alla Casa Bianca potrebbe giocare un ruolo determinante. Questi ultimi avevano infatti manifestato il desiderio di rafforzare le alleanze degli Stati Uniti con paesi come il Marocco, considerati attori chiave nella difesa degli interessi americani di fronte alle sfide internazionali.
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Gli stretti legami instaurati tra Rabat e Washington, soprattutto in termini di cooperazione militare e di sicurezza, potrebbero quindi tradursi in un sostegno americano alla candidatura marocchina, ritiene Espresso. Il Marocco ha altri punti di forza: il suo impegno nella lotta al terrorismo, la sua azione sul cambiamento climatico e i suoi sforzi per la stabilità regionale ne fanno un candidato serio.
Questa possibile adesione del Marocco al Consiglio di Sicurezza si inserisce in un contesto più ampio di richieste per una migliore rappresentanza dell’Africa all’interno dell’organismo delle Nazioni Unite. Anche l’ambasciatrice americana presso le Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, ha espresso il sostegno del suo Paese all’assegnazione di due seggi permanenti ai paesi africani. Una richiesta avanzata da molti Paesi del continente e da António Guterres, segretario generale dell’ONU, che denuncia una “storica ingiustizia” nei confronti dell’Africa.
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