Editoriale sulla Siria: La Svizzera ha agito troppo in fretta

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Editoriale sulla Siria

La Svizzera ha agito troppo in fretta

Sospendendo le procedure d’asilo per i siriani la SEM ha preso una decisione affrettata. Invece, dietro i numeri, si tratta di vite umane.

Editoriale Pubblicato oggi alle 18:15

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Sospendendo le procedure d’asilo per le persone di nazionalità siriana, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha preso una decisione estremamente prematura. Mette così in pericolo i diritti umani e, di conseguenza, la vita di uomini e donne, in un paese devastato dalla guerra civile per più di dieci anni.

Certamente il regime autoritario di Bashar al-Assad è caduto e milioni di siriani sono lieti di assaporare finalmente quella libertà di cui erano stati privati ​​per poco più di mezzo secolo. Ma questa felicità non basta a dissipare l’instabilità politica in cui è immerso il Paese.

Danneggiata da questo conflitto armato, la Siria deve ricostruire tutto, con, per il momento, molte incognite per il suo futuro. E ciò potrebbe richiedere tempo, con la minaccia di nuovi conflitti tra le diverse popolazioni e fazioni politiche che compongono il Paese.

La decisione della SEM non si è fatta attendere. Ha così ceduto alle pressioni dell’UDC e di alcuni paesi vicini. Tutto ciò appare tanto più prematuro in quanto un possibile arrivo di un gran numero di migranti dalla Siria non si concretizzerebbe prima di diverse settimane, o addirittura diversi mesi.

La Svizzera avrebbe quindi potuto riflettere prima di adottare una misura così affrettata. Non dimentichiamo che, dietro queste cifre e queste decisioni, si tratta di esseri umani.

Laure Schmidt è giornalista tirocinante nella sezione svizzera della redazione di Tamedia da settembre 2023. In precedenza ha studiato scienze sociali e psicologia all’Università di Losanna.Maggiori informazioni

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