Prosegue il progetto per una nuova linea ferroviaria tra Lione e Torino. Lentamente e da almeno 25 anni ma si sta andando avanti. La prefettura della regione Auvergne-Rhône-Alpes ha appena fatto sapere (lunedì) che il Ministero dei Trasporti ha scelto il percorso “a scartamento largo” per la parte francese che prevede in particolare il passaggio delle merci sotto i massicci della Chartreuse e di Belledonne. Informazioni che non fanno altro che convalidare e rafforzare percorsi già conosciuti ma che ricordano in particolare che nell'Isère il comune di Chapareillan è interessato proprio dal tracciato del tunnel sotto la Chartreuse. È lì, al confine tra l'Isère e la Savoia, che i treni dovrebbero lasciare la montagna verso il prossimo tunnel, poi la Maurienne e poi l'Italia. Non si può però dire che questa nuova tappa prettamente politica e amministrativa della Lione-Torino susciti folle nei comuni che, ricordiamolo, hanno deliberato contro il progetto.
Un'opposizione logorata dal tempo?
Questo martedì a mezzogiorno non sono molti a parlare o riparlare di Lione-Torino. Anche il sindaco del paese non lo ha fatto”non c'è tempo“. Riteniamo che i cittadini non siano necessariamente contenti, ma il progetto Lione-Torino in definitiva sembra un po' distante. Lo conferma Jean-François Ricci, residente della città e vicepresidente del CCLT, Collettivo contro Lione-Torino”Abbiamo questo tipo di eco, è vero quando entriamo in contatto con la popolazionespiega questo attivista, la maggior parte delle persone mi dice “ma no, non si realizzerà o pensi che questo progetto si realizzerà?”, questa è un po’ la reazione che otteniamo. Rispondiamo purtroppo sì. In ogni caso, affinché ciò non accada, dobbiamo assolutamente mobilitarci in gran numero, soprattutto per fare pressione sugli eletti, che sono i decisori“. Oltre il”cattiva gestione“finanziario e”danni causati all’ambiente” denunciato dal CCLT, il percorso lascerà una certa impronta nel paesaggio di Chapareillan.
Lettere bianche sul fianco della montagna
“C'è una posizionespiega Jean-François Ricci, che abbiamo materializzato con grandi lettere bianche sul fianco della collina, “No alla Lione-Torino” che indica all'incirca il punto in cui il tunnel potrebbe finire. Proprio nel mezzo dei vigneti AOC! E poi a un dato momento, il treno quando lascia la montagna, prima di entrare nell'altra montagna che si trova lì, Belledonne, deve passare sopra l'Isère. Quindi con i terrapieni che toglieremo dalla montagna, realizzeremo una sorta di collina longitudinale su cui correrà il treno e sarà alta tra gli otto e i dieci metri, in zone alluvionali naturali protette. Ma questo non ci interessa. Non ci interessano i terreni agricoli. L'importante è far muovere il treno“
Un progetto ancora “inutile” agli occhi degli avversari.
Questo nuovo posizionamento dello Stato francese rispetto al tracciato non cambia comunque nulla nella sostanza dell'opposizione collettiva. Lui non si muove nonostante le spiegazioni dei responsabili del progetto, che cercano di dimostrare l'esatto contrario: per lui la soluzione, in termini di traffico merci transalpino, passa sempre dal potenziamento della linea esistente che è “attualmente sottoutilizzato rispetto agli anni '70“, da una SNCF”che ha rotto il trasporto ferroviario“. “Ancheinsiste Jean-François Ricci, se non piace a certi sindaci che vorrebbero avere più viaggiatori e più turistiUn trasporto che sarebbe anche più “ragionato”, con una marcata contrarietà nei confronti”questo ordine economico globale che ci costringe a trascinare tutto e qualsiasi cosa dalla Cina o altrove“. “Secondo me, ha affermato il vicepresidente del CCLT, questo progetto di nuova linea è un progetto assurdo, ed è soprattutto un progetto economico destinato a far soldi a certi grandi gruppi, tutto qui“.