Evidentemente il bicchiere ha difficoltà a passare. Sono tutti lì a guardarsi di traverso al grande tavolo da pranzo, perché fin dal primo sorso hanno capito chiaramente i nostri 37 solitari nell'Oceano Indiano: “Devi sapere… è brutale! » A volte, ascoltandoli, ci chiediamo addirittura: stanno correndo in giro per il mondo o stanno facendo la spesa dal macellaio locale? Ecco il mare “tritato”, che “manda bistecca”, anche quale “salumi severi”. E perché non un “menu spezzato” sul punto di finire la loro storia con un sanguinaccio…
“Non ho ottenuto molto in quello che ho fatto”Così stamattina, dopo un’altra notte oceanica del tipo “Dinamite, disperdo, ventilo!” », sembrano quasi fare Audiard i nostri poeti sotto la trinchetta. Abbastanza per dare ragione a chi diceva: “È curioso tra i marinai questa necessità di formulare frasi…”. A cominciare da Damien Seguin (Gruppo APICIL, 17), attualmente a metà di questo interminabile indiano, che riassume con un certo significato della formula: ” So che l'India è complicata, questa è la terza volta che vengo lì e la terza volta che mi dico che non è lì che comprerei un terreno!
Tanto più che il Briançonnais, 7° nell'ultima edizione del Vendée Globe, ha un po' la sensazione che il destino si trascini dalla partenza da Les Sables d'Olonne, esattamente un mese fa: “Quando guardo la mia posizione in i carri… infatti cerco di non guardare troppo Chiaramente non è la partenza della corsa che immaginavo, non ho ottenuto molto in quello che ho intrapreso ultimamente! L'avevo preso, è stata una scelta per evitare il peso della depressione davanti a me, ma alla fine avevo ancora condizioni piuttosto severe, si è appena calmato ma due ore fa ero a 30 nodi e onde di 5 metri quindi era complicato.” E i suoi compagni di Bonne Espérance, che era riuscito pazientemente a incollare insieme, non gli fecero alcuna cortesia. Benjamin Dutreux (Guyot Environnement, 14°), Romain Attanasio (Fortinet -Best Western, 15°) e soprattutto Pip Hare (Medallia, 16°) con cui era testa a testa, sono ora più di 500 miglia davanti a lui, tuffandosi verso Sud mentre saliva al Nord. “A casa, quando gli uomini parlano, le ragazze si tagliano! “, sembra rispondere il marinaio britannico! Ciò non impedisce a Damien Seguin di rimanere pragmatico: “È un brutto momento per tutti, trovo che ci siano relativamente pochi danni considerando quanto è impegnativo con l'attrezzatura, forse ci sarà un po' più tardi, ma ovviamente lo trovo difficile quando l'attrezzatura soffre, soffriamo anche noi velisti, e poi mentalmente non è facile convivere. Per il resto va tutto bene a bordo del Gruppo APICIL, Niente da dichiarare!
Senza dubbio, ecco uno che si prepara a “notti insonni, emicranie, nervosismi da brekdone come si dice di questi tempi” per trovare il modo di rimettersi in carreggiata, lui che evidentemente “non è venuto per imburrare le cose”. e non sarà soddisfatto a lungo del suo posizionamento.
© Arnaud Boissières #VG2024
“Non avrei dovuto perdere così tanto!” »Se c'è un altro che avrebbe “toccato il grisbi” ed è un po' deluso nel vederlo correre così velocemente sotto l'Australia, è Nicolas Lunven (Holcim-PRB, 6°). Il sesto posto sulla carta è un posto più che onorevole, ma a 730 miglia dal leader Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance), 500 miglia da Sébastien Simon (Groupe Dubreuil, 2°), che ha attraversato a sua volta Capo Leeuwin alle 1:24 UT, e soprattutto 400 miglia su Yoann Richomme (PAPREC-ARKÉA, 3°) e più di 250 su Thomas Rettant (VULNERABLE, 4°), c'è motivo di voler “tirare fuori il vetriolo”.
Evidentemente è meglio quando si dice: “Non dico che non sia ingiusto, dico che dà sollievo! “. Quindi pensi che l'indiano calmerebbe un po' la situazione dopo tutto questo sconvolgimento emotivo? Interrogato sulle condizioni del mare che sta vivendo, il marinaio, pur noto per il suo temperamento sempre temperato, vuole comunque svuotare la borsa: “Le condizioni del mare difficili, eccomi qui è un po' un disastro! Se costeggio la zona dei ghiacci, arriverò sottovento sotto l'Australia, dovrei avere condizioni abbastanza buone… a parte lo stato del mare, sono nel tamburo della macchina per lavarmi, il mare! è attraversato, un po' disgustoso, continua a schiantarsi, va dappertutto con il surf forte e finisce nell'onda anteriore C'è un sacco di acqua che scorre sul ponte, è davvero spiacevole Per fortuna, la mentalità del residente di Vannes non ha intenzione di vacillare. lui che «non ha visto passare molto tempo finora», e già sottolinea che «tra una settimana cominceremo a tornare a casa». Questa è una riflessione che ci lascia pensare che “quest’uomo, ciò che lo salverà, è la sua psicologia”: “Non è finita che può, è che ‘tante cose devono ancora accadere, quindi dobbiamo! resta all'attacco, questo è il mio stato d'animo! Dalban in abito bianco, che non negherebbe le piccole battaglie che infuriano tutta la flotta, a cominciare dal quartetto di pistoleri formato da Boris Herrmann (Malizia – Sea Explorer, 10°), Justine Mettraux (Teamwork – TEAM SNEF, 11°), Samantha Davies (Initiatives-Cœur, 12°) che è tornato come un razzo, e Clarisse Crémer (L'Occitane en Provence, 13°), che resiste nonostante il danno al fioretto. In questo gruppo, come altrove nella flotta, “esiste una sola psicologia: uscire prima!” »
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