Un residente è stato violentemente aggredito in un CHSLD a Thetford Mines

Un residente è stato violentemente aggredito in un CHSLD a Thetford Mines
Un residente è stato violentemente aggredito in un CHSLD a Thetford Mines
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La Sûreté du Québec (SQ) sta indagando sull’aggressione a un paziente con perdita cognitiva avvenuta due settimane fa al CHSLD Saint-Alexandre, a Thetford Mines. L’uomo sarebbe stato picchiato violentemente da un altro residente dopo essere entrato nella sua stanza.

La vittima dell’attentato morì pochi giorni dopo, il 22 giugno. Secondo quadratola sua morte non è dovuta alle ferite riportate durante l’attacco.

L’indagine prosegue”,”testo”:”L’indagine [de la division des crimes majeurs] tende a dimostrare che la vittima non è morta a causa di elementi criminali. Le indagini continuano”}}”>Indagine [de la division des crimes majeurs] tende a dimostrare che la vittima non è morta a causa di elementi criminali. L’indagine continuaprecisano le forze di polizia in una e-mail a Radio-Canada.

Il dramma, la cui esistenza è stata rivelata per la prima volta da La stampa Martedì, avvenuto il 18 giugno, durante il cambio turno tra il turno serale e quello notturno.

Vagabondaggio

Secondo la presidente dell’Unione dei professionisti della cura di Chaudière-Appalaches (SPSCA), Carole Mercier, un’assistente beneficiaria ha notato che l’uomo non era nella sua stanza.

Soffrendo di vagabondaggio, si recò nella stanza di un altro residente, arrivando al punto di strisciare nel suo letto. Fu in quel momento che presumibilmente ebbe luogo l’aggressione. L’occupante della stanza avrebbe picchiato il suo visitatore inaspettato.

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Carole Mercier sostiene che l’aggressione al residente avrebbe potuto essere evitata.

Foto: Radio-Canada

Quando l’addetto è entrato nella stanza, il residente stava picchiando [la victime]. C’era sangue ovunque, secondo quanto ho informazioniriferisce in un’intervista a Radio-Canada la signora Mercier, il cui sindacato rappresenta infermieri, infermieri pratici e terapisti della respirazione nel settore CISS di Chaudière-Appalaches.

Lei sostiene che l’unità protesica del CHSLD Saint-Alexandre accoglie un numero di pazienti con perdita cognitiva che supera le sue capacità.

residenti in questa unità [le 18juin]. Di solito quello che vediamo è 12massimo. Lì erano 27, più del doppio, e il personale non era stato adeguato di conseguenza. Quindi era troppo pesante, troppo complesso. Ci sono pazienti che avrebbero dovuto essere in un’altra unità che è molto più appropriata”,”testo”:”C’erano 27 residenti in quella unità [le 18juin]. Di solito, quello che vediamo è un massimo di 12. Lì erano 27, più del doppio, e il personale non era stato adeguato di conseguenza. Quindi era troppo pesante, troppo complesso. Ci sono pazienti che avrebbero dovuto essere in un’altra unità che è molto più appropriata”}}”>C’erano 27 residenti in questa unità [le 18 juin]. Di solito, quello che vediamo è un massimo di 12. Lì erano 27, più del doppio, e il personale non era stato adeguato di conseguenza. Quindi era troppo pesante, troppo complesso. Ci sono pazienti che avrebbero dovuto essere in un’altra unità che è molto più appropriatasostiene Carole Mercier.

Aggiunge che da un anno il suo sindacato e l’Unione dei dipendenti dei servizi del Quebec (SQEES-FTQ), che rappresenta gli assistenti beneficiari, chiedono al datore di lavoro di apportare modifiche alla sua unità protesica, ma invano.

Situazione evitabile?

Quando è da un anno che la gente denuncia e dice che è troppo pesante, che non è opportuno, beh, ci aspettiamo, come sindacato, che il datore di lavoro faccia dei cambiamenti. Non è stato fatto. È un peccato perché dopo c’è stata una morte e si poteva evitaredeplora il presidente della SPSCA.

IL SQUILLIFTQ non ha voluto concederci un’intervista.

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La divisione Grandi Crimini della Sûreté du Québec continua le sue indagini sull’attentato avvenuto al CHSLD Saint-Alexandre. (Foto d’archivio)

Foto: Radio-Canada

Carole Mercier sostiene che la sera dell’aggressione erano rimasti sul posto solo due dipendenti, un assistente beneficiario e un agente d’intervento. Due inservienti del turno serale evidentemente avevano già lasciato l’edificio.

dipendenti per 27pazienti [dont certains] passeggiata. Il datore di lavoro sapeva che non era appropriato, ma lo è comunque [une question de faire] risparmio a carico dei dipendenti”,”text”:”Non basta, 2 dipendenti per 27 pazienti [dont certains] passeggiata. Il datore di lavoro sapeva che non era appropriato, ma lo è comunque [une question de faire] risparmio di denaro sulle spalle dei dipendenti”}}”>Non basta, 2 dipendenti per 27 pazienti [dont certains] passeggiata. Il datore di lavoro sapeva che non era appropriato, ma lo è comunque [une question de faire] risparmio di denaro a scapito dei dipendentidenuncia Carole Mercier.

Squadra completa, a seconda CISS

IL CISS de Chaudière-Appalaches sostiene invece che la sera del 18 giugno il personale era sufficiente.

L’équipe presente al piano dell’unità protesica era al completo, ovvero un’infermiera alla quale abbiamo aggiunto un’infermiera esterna in formazione, un’infermiera ausiliaria, cinque assistenti beneficiari e un agente d’intervento a cui ne abbiamo aggiunto un secondo, per un totale di due agenti di interventoindica la specialista in pubbliche relazioni Jessica Poiré in una e-mail a Radio-Canada.

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Il CHSLD Saint-Alexandre fa capo al CISSS de Chaudière-Appalaches. (Foto d’archivio)

Foto: Radio-Canada / Guillaume Croteau-Langevin

Lei afferma che il CISS ha provveduto a rivedere la configurazione dell’unità protesica del CHSLD Saint-Alexandre per tenere conto delle questioni legate allo spazio. L’obiettivo è quello di creare due unità da 12 posti letto in luoghi separati.

Stiamo ancora parlando di riarrangiamenti fisici significativi [et] la realizzazione di questi nuovi sviluppi è […] un processo che richiede tempo, perché lo spostamento di persone con disturbi cognitivi può comportare problemi significativi, addirittura un aumento dei sintomi. Vogliamo quindi ridurre al minimo l’impatto che questi cambiamenti potrebbero avere sui residenti e fare le cose nel modo giusto per loro.precisa Jessica Poiré.

3 sondaggi

Lei invita rimanere cauti riguardo alle ragioni della morte e non stabilire un collegamento di causa ed effetto prima che le autorità competenti abbiano preso una decisione.

Il portavoce sottolinea che attualmente sono in corso tre indagini, vale a dire quelle dell’ quadratoquello del medico legale e quello del team interno responsabile della gestione del rischio.

IL CISS ha espresso le sue condoglianze ai cari della vittima per questa triste morte. Per rispettare la riservatezza dei residenti interessati, l’organizzazione avverte che non saranno concesse interviste sull’argomento.

Con la collaborazione di Marie-Pier Mercier, Pierre-Alexandre Bolduc e Marie-Ève ​​​​Trudel

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