Giovedì, nella sua nicchia parlamentare, La France insoumise difende l'abrogazione del pensionamento a 64 anni, che ha una possibilità di passare, ma i macronisti e la destra faranno di tutto per evitarlo.
Pubblicato il 28/11/2024 07:02
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Mentre il governo di Michel Barnier è minacciato di censura, giovedì 28 novembre all'Assemblea nazionale arriverà un'altra questione fastidiosa per l'esecutivo. Si tratta dell'abrogazione della riforma delle pensioni, difesa nella sua nicchia parlamentare da La France insoumise e sostenuta dal Raggruppamento Nazionale. Matematicamente l’abrogazione del pensionamento a 64 anni ha quindi tutte le possibilità di passare, ma i macronisti e la destra faranno di tutto per evitarla.
“Dobbiamo salvare la riforma delle pensioni” : questo è l'obiettivo della coalizione che sostiene Michel Barnier. Per riuscirci, c'è una sola soluzione: far durare i dibattiti fino a mezzanotte in modo che il voto non abbia mai luogo… perché mezzanotte è l'ora fatidica dopo la quale i ribelli non avranno più il controllo sull'agenda del Parlamento Nazionale. Assemblea.
Quindi c'è spazio per l'ostruzionismo, dei 978 emendamenti da esaminare, quasi tutti provengono da chi è pro-pensione a 64 anni. I macronisti propongono quindi di allegare la parola “irresponsabile” al termine “abrogazione”, il Modem vuole aggiungere quello di abrogazione “porterà al collasso il sistema pensionistico”.
Tanti i tentativi di resistere fino a mezzanotte e di esasperare i ribelli, per i quali la manovra è ben visibile. “Ci piacciono durante i dibattiti sulle pensioni nel 2023”difende un deputato di LR, lo è “l'irrigatore ha annaffiato” riassumiamo a Orizzonti e un macronista da aggiungere “È molto più divertente che responsabilità… ed è più facile!”