Secondo i dati del Ministero degli Interni francese, Karim Ben Cheïkh ha ottenuto 18.505 voti in tutta la nona circoscrizione elettorale, che comprende i paesi del Maghreb e dell’Africa occidentale, ovvero più del 51% dei voti espressi, nettamente davanti a Samira Djouadi coalizione presidenziale Ensemble (ENS), che ha ricevuto 5.634 voti, ovvero il 15,70% dei voti, e si è qualificata anche per il secondo turno.
A Casablanca, Karim Ben Cheïkh ha intascato circa il 50% dei voti, a Rabat circa il 60% e a Marrakech il 28%.
Nonostante questo divario significativo, Karim Ben Cheïkh dovrà confermare la sua vittoria al secondo turno a causa della bassa percentuale di partecipazione al primo turno (28,07%). Per essere eletti al primo turno è necessario ottenere più del 50% dei voti espressi e raccogliere almeno il 25% dei voti degli elettori registrati. Non avendo Karim Ben Cheïkh raggiunto questa seconda condizione (18.505 voti su 130.387 registrati, ovvero il 14,19%), domenica 7 luglio è previsto un secondo turno, in cui gli elettori saranno nuovamente chiamati alle urne.
Secondo i dati, il Raggruppamento Nazionale (29,25%) e i suoi alleati dell’Unione dell’estrema destra (UXD, 3,90%) hanno dominato ampiamente, con il 33,15% dei voti espressi, il primo turno delle elezioni legislative anticipate di domenica 30 giugno dal Ministero dell’Interno. Sono così davanti al Nuovo Fronte Popolare (27,99%) e alla coalizione presidenziale raggruppata sotto la bandiera dell’Ensemble (20,04%).
Se questa tendenza continuasse durante il ballottaggio del 7 luglio, il presidente francese potrebbe ritrovarsi a convivere con un governo di estrema destra. È ovvio che i risultati finali di queste elezioni legislative anticipate porteranno ad una ricomposizione dell’Assemblea nazionale e, di conseguenza, a un nuovo orientamento della politica francese.
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Nawfal Kaiss
2 luglio 2024 alle 13:23
Modificato il 2 luglio 2024 alle 13:23
