Avignon Off Festival 2024: i nostri primi preferiti

Avignon Off Festival 2024: i nostri primi preferiti
Avignon Off Festival 2024: i nostri primi preferiti
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Sono quelli che scopriremo tra i 1683 spettacoli in cartellone all’Avignon Off Festival, proposti da più di 1316 compagnie in 141 sedi a partire dal 3 luglio. Come ogni anno siamo a disposizione per orientare le vostre scelte in questa grande festa dello spettacolo. Ecco tre dei nostri preferiti già presentati in anteprima e da scoprire velocemente. Buona festa!

Il peso delle formiche presso la Manifattura

Jeanne è arrabbiata. “Credere di poter cambiare il mondo mi fa venir voglia di farne parte” – esclama la giovane liceale che tagga le pubblicità di shampoo perché riflettono un’immagine di bruttezza, che rimprovera il suo preside sulla vacuità dei programmi scolastici, che irrompe nella casa del sindaco per perfezionare il suo discorso. Poiché le viene chiesto di essere eletta presidente dell’associazione delle scuole superiori, ha la rabbia e la corporatura, la schiettezza e le parole ad alta voce. Olivier, invece, un adolescente, sogna un pianeta bruciato e incontra un libraio spesso ubriaco che gli offre il regalo più bello: L’Enciclopedia della Conoscenza Inutile, che ci informa sui mondi infinitesimali che ci circondano, tutto ciò che non conosciamo e che ovviamente è essenziale. Questi due, Jeanne e Olivier, assomigliano a tutti i giovani di oggi, indignati dal riscaldamento globale, dagli sprechi del capitalismo, dalla miseria dei più poveri e dalla ricchezza dei pochi felici. Come possiamo agire su tutte le interruzioni che ci minacciano? Questo è lo scopo di questo meraviglioso spettacolo il cui testo di David Paquet è messo in scena con energia vorticosa da Philippe Cyr. Su un set invaso da una vasca di palline, sormontato da una terrazza in prato sintetico e da una vistosa palma di plastica, Nathalie Claude, una rossa esplosiva, interpreta una trentina di ruoli, e Gaetan Nadeau interpreta il regista panciuto che reagisce come un dittatore. Elisabeth Smith e Gabriel Szabo sono fantastici nei ruoli di adolescenti ribelli, che condividono con noi il profumo incandescente delle nostre inquietudini collettive invitandoci, nonostante tutto, all’aiuto reciproco e alla condivisione.

Dal 4 luglio, alle 10:00

Fratelli al Théâtre des Corps Saints

©François Fonty

Ecco uno spettacolo sotto forma di incontro di lotta tra due amici completamente opposti ma che condividono la stessa passione: quella della cucina in un ristorante gourmet. Maxime ed Emile si incontrano nella cucina PAC. Il primo deve guadagnarsi da vivere in fretta e proviene da una famiglia modesta, il secondo è figlio di una famiglia borghese il cui padre autoritario possiede un grande ristorante. Uno è flemmatico, insicuro e insicuro, l’altro è nervoso, determinato e pronto a tutto. E questi due, così diversi, non si lasceranno mai. Clément Marchand, per il quale questa è la sua prima opera teatrale, racconta di un ambiente che conosce bene avendolo frequentato quando era giovane. Lontano dalla vetrina scintillante e telegenica di Top Chef, ciò che descrive, attraverso dialoghi di feroce vivacità e pieni di duro umorismo, è la durezza e le esigenze dei primi passi in cucina per i giovani apprendisti. Ritmi infernali, razzismo, sessismo, il lavoro in cucina somiglia ad un sacerdozio nel servizio esclusivo del cliente e nel piacere della degustazione. Tutto questo è raccontato con talento e umorismo in un’avventura mozzafiato, attorno ai due personaggi e ai loro delicati dialoghi. Cos’è l’amicizia maschile? Tra ammirazione e rivalità, Jean-Baptiste Guinchard e Guillaume Tagnati sono eccellenti in una produzione diretta dell’autore, sottilmente coreografata da Delphine Jungman. La musica e un arredamento accurato completano il tutto, una vera delizia, ve lo diciamo!

Dal 3 luglio, alle 18:05




“Il maleducato” al Théâtre des Lila’S

©EliseGotchac

Perché non insegniamo alle ragazze a dire di no? Perché dobbiamo chiedere continuamente scusa, anche e soprattutto quando non siamo colpevoli? Continuare a sorridere e ringraziare nonostante gli attacchi morali o fisici, i fastidi o le battute sporche di cui spesso le ragazze sono vittime? Astrid Tenon e Lætitia Wolf hanno condiviso le loro esperienze, le loro frustrazioni e le loro rivolte di bambine, diventate adolescenti e adulte. Da questo miscuglio di esperienze, le due attrici hanno architettato uno spettacolo di sorprendente precisione e finezza, in cui parole e dialoghi potenti ed edificanti vengono utilizzati sul modo in cui le ragazze vengono messe da parte, formattate e disprezzate nella sfera familiare e sociale. Dicono che questi testi, prosaici e poetici allo stesso tempo, si sfidano e si divertono, evolvendosi in modo coreografico e simmetrico su un palco a forma di campana come nel cortile di una scuola. Sono molto diversi eppure sembrano due facce della stessa medaglia, quella che porta dentro di sé la memoria dei soprusi, delle molestie e delle piccole bugie. Sotto una splendida illuminazione, le due attrici sembrano obbedire al ritmo di una commedia musicale, navigando direttamente tra il tragico e il comico, il reale e la falsa finzione. Tutto qui è significato, suggerito con la delicatezza di un gesto artistico carico di forza magistrale. Un vero successo.

Dal 2 luglio, alle 19:10




Helene Kuttner

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