Domenico Tedesco aveva tirato fuori qualche coniglio dal cappello per questo ottavo di finale. E a volte ha funzionato. Jules Koundé, eletto Migliore in Campo, ha ammesso di essere rimasto molto sorpreso.
Che partita Jules Koundé. Il terzino dell’FC Barcelona è stato onnipresente sulla sua fascia, sia per impedire a Jérémy Doku di lanciare i suoi arabeschi sia per moltiplicare i cross, spesso pericolosi. È stato votato migliore in campo, ma è rimasto modesto.
“Sto continuando quello che ho fatto in questi mesi al Barcellona, mi sento bene. Certo, devo adattarmi a questa squadra. La mia vocazione è soprattutto difensiva ma quando c’è spazio cerco di slanciarmi, ” spiega Koundé.
Ha così potuto beneficiare della generosità del fianco Theate-Doku. “Sapevo che avrei avuto molto spazio, perché Doku non ama particolarmente difendere”, ammette il barcellonese. “Anche Antoine (Griezmann) mi ha aiutato molto, tagliando traiettorie e influenzando la partita. Ha fatto una buona partita”.
La tattica belga, però, ha disturbato un po’ Jules Koundé. “Sono rimasto un po’ sorpreso che il Belgio abbia giocato così basso, sì, mi aspettavo che fosse più offensivo, vista la composizione della squadra”, ha confessato.
“Ovviamente è possibile che nella nostra squadra ci siano giocatori di tale qualità da rendere l’avversario un po’ cauto”, conclude Koundé.
