Elezioni legislative 2024: nel quarto collegio elettorale del Gard, la RN sfiora la vittoria al primo turno

Elezioni legislative 2024: nel quarto collegio elettorale del Gard, la RN sfiora la vittoria al primo turno
Elezioni legislative 2024: nel quarto collegio elettorale del Gard, la RN sfiora la vittoria al primo turno
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Annunciato come favorito, il deputato uscente della RN Pierre Meurin ha sfiorato il riconoscimento al primo turno di questa domenica, 30 giugno, con il 48,69% dei voti. Domenica 7 luglio incontrerà al ballottaggio il socialista Arnaud Bord, molto indietro con il 27,38% dei voti.

Alle 19,30 di questa domenica, 30 giugno, il municipio di Alès, sede centrale del quarto distretto del Gard, non è stato teatro di una folla straordinaria. I risultati dei seggi elettorali della città compresi nella quarta circoscrizione elettorale sono rapidamente diminuiti. Tranne che in tre distretti (Prés Saint-Jean, Tamaris, Les Cévennes), Pierre Meurin, deputato uscente della RN, è molto avanti. Vince anche nel resto del collegio elettorale, a Pont Saint-Esprit, Rousson e Saint-Ambroix.

“Sono ovviamente fiducioso.”

Fino a metà serata il candidato frontista sperava nella consacrazione al primo turno. Il suo punteggio finisce, finalmente, proprio al culmine di questa grande vittoria sperata. Ma ha subito minimizzato la delusione e ha detto che era già pronto per la seconda parte del campionato, che si aspettava di vincere facilmente. “Sono ovviamente fiducioso, a patto che gli elettori si muovano ancora per trasformare il processo”. Coloro che hanno votato per Nadia El Okki, candidata del partito presidenziale arrivata terza, sono ora il suo bersaglio, invitandoli alla “coscienza repubblicana” di fronte alle “un blocco di irragionevolezza” cosa rappresenterebbe il Nuovo Fronte Popolare.

Come nel 2022, troverà al secondo turno il socialista Arnaud Bord, investito dalla coalizione di sinistra, e che non mancherà di indebolire. : “Ho detto la stessa cosa due anni fa quando era a Nupes: siamo responsabili delle nostre alleanze quando ci alleiamo con una sorta di coalizione barocca, con persone di estrema sinistra antisemite come Philippe Poutou e Raphaël Arnault, dossier S. , ritengo che ci disonoriamo politicamente, anche se affermiamo di essere moderati.”

Un vuoto da colmare per la sinistra

Da parte sua, il suo avversario socialista ricambia il complimento: “Potete caricarmi come fa Pierre Meurin, citando due o tre candidature del Fronte Popolare. Ha più di cinquanta candidature con commenti razzisti e omofobi. È l’estremo.”

Anche se evidenzia, ai suoi occhi, un miglioramento del suo punteggio rispetto al 2022, Arnaud Bord è consapevole del divario che lo separa dal punteggio RN. “Ma questo divario può essere in gran parte colmato attraverso una reale mobilitazione del campo repubblicano”, sostiene. Anche lui conta sul riporto dei voti ottenuti dall’Ensemble e dai candidati repubblicani: “Per loro forse non sarò il candidato ideale per questo secondo turno, ma in ogni caso sono il più serio e quello che, ne sono sicuro, corrisponderà ai loro valori. L’equazione è semplice: dobbiamo riunire umanisti, progressisti, tutti coloro che vogliono una democrazia della ragione, e non quella del caos mantenuta dal Raggruppamento Nazionale.”

Da lunedì i due candidati intendono darsi battaglia per conquistare il voto in una campagna lampo. In queste condizioni, Pierre Meurin non lo nasconde, “Sono piuttosto reattivo, ma non trionfalista”. Un termine che ha ripetuto più volte dopo lo scioglimento. Arnaud Bord, dal canto suo, confida di non aver utilizzato tutte le carte del suo mazzo. La corsa finale, da questa parte del Gard, si preannuncia deleteria.

Nadia El Okki come “resistente”, Pierre Martin chiede un voto di coscienza

Nadia El Okki (ensemble)
Al terzo posto con il 16,36% dei voti, dice la candidata del partito presidenziale «molto soddisfatto del punteggio» raggiunto e chiede la mobilitazione contro la RN: “Ringrazio gli elettori per la loro fiducia”, continua, “volevo fermare la politica, ma a causa di come va il Paese, continuerò a resistere. Oggi è molto difficile dare un’istruzione di voto quello che posso Quello che dico è che se ci fosse stato un triangolare con me in terza posizione, non avrei resistito, non avrei voluto essere quello che avrebbe vinto il voto.

Allo stesso tempo, Pierre Martin, eletto dalla maggioranza alesiana e candidato LR (6,10%), preferisce trarre le conseguenze del risultato di questo primo turno e del posizionamento della destra: “Mi avevano previsto al 3%, finalmente abbiamo avuto un punteggio interessante data la situazione. Ma la voce che proponiamo non è stata ascoltata. Sento l’espressione dei cittadini della circoscrizione, che è in linea con la logica nazionale. Ma per me , non esiste un supporto al 100% sui due blocchi. (RN e NFP, ndr). Invito tutti a votare con anima e coscienza. Da parte nostra dobbiamo ricostruire la destra repubblicana”.

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